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Coltello alla gola di un bambino: arrestato

Attimi di terrore durante un tentativo di rapina in casa. Arrestato l'aggressore, un 31enne albanese

Coltello alla gola di un bambino: arrestato

«Datemi i soldi o vi ammazzo il figlio». La notte di terrore di una famiglia di Abano Terme (Padova) è cominciata così. Con un criminale che appoggia la lama alla gola di un bambino di 10 anni, svegliato di soprassalto e scaraventato in un incubo da cui farà fatica a uscire. Ma uscirà. E quando succederà dovrà ringraziare i carabinieri di Padova per la prontezza e la professionalità dimostrate durante il blitz risolutivo. Emilan Shelna, 31 anni, albanese, aveva già ripulito diverse villette di Montegrotto Terme e quella di Abano sarebbe stata forse l'ultima del «turno di lavoro».

Ad avvertire i primi rumori è stato il padre del bimbo, che ha fatto in tempo a vedere il bandito infilarsi nella camera dei figli. Dove, oltre al bambino di 10 anni, c'era anche la sorella, di 15. «È uscito dalla cameretta minacciando mio figlio con una lama lunga 35 centrimnetri - racconta il padre - e mi ha detto di tirare fuori i soldi altrimenti l'avrebbe ucciso. Gli ho dato le bancononte che avevo in portafogli, 350 euro. «Hai solo queste? Dammi dell'altro o taglio la gola al bambino». «Sono già venuti a rubare in casa - gli ho risposto - non abbiamo altro».

Mi sono tolto l'orologio, gli ho dato i bracciali miei e di mia moglie. Alla fine si è convinto». Ma ci sono volute quasi due ore. Un'eternità per una famiglia spaventata a morte. Nel momento in cui il bandito ha lasciato il bimbo, il padrone di casa, pur minacciato col coltello, lo ha spinto verso la cucina. A quel punto la figlia, con grande sangue freddo, è fuggita in salotto ed è riuscita a telefonare ai carabinieri. «Venite subito, un criminale vuole uccidere mio fratello». In pochi minuti una pattuglia è arrivata davanti a casa e la stessa ragazzina ha aperto la porta e ha fatto entrare i carabinieri. «Sono stati bravissimi - racconta il padre - lo hanno bloccato subito, mettendo fine alla paura. Li devo solo ringraziare». E li ha ringraziati anche il governatore Luca Zaia. «Il colpo grosso l'hanno fatto i carabinieri di Padova - ha detto - ai quali va tutta la mia riconoscenza. Il criminale albanese è un pregiudicato.

Ora mi auguro che si riesca a buttare via le chiavi e spero di non dover scoprire a permettergli di non scontare la pena sia stata una delle tante leggi colabrodo di questo Stato buonista anche con i delinquenti».

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