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I dem hanno perso terreno sulla famiglia del futuro: divorziare stanca

Qualcuno mandi al più presto un cesto di pesche a Largo del Nazareno

I dem hanno perso terreno sulla famiglia del futuro: divorziare stanca

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I dem hanno perso terreno sulla famiglia del futuro: divorziare stanca

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Qualcuno mandi al più presto un cesto di pesche a Largo del Nazareno. Le compri dove vuole, ma servono subito al Pd. Non è di vitamine che ha bisogno, ma di arrivare al nocciolo della questione. La questione che, e c'è da tremare, ha aperto al suo interno Esselunga con il suo stramaledetto spot, che ha spaccato la sinistra su un tema che, in tempi di globalizzazione, si dovrebbe chiamare un asset politico: dove sta andando davvero la famiglia italiana.

Perché la piccola Emma - con papà e mamma divorziati e il suo frutto proibito, anzi proibitivo, in tempi di inflazione ci dà più di un indizio sul caos calmo sopra il quale naviga Elly Schlein. Il primo è la bugia. Elly sa mentire. Finge di non avere visto lo spot. Figuriamoci. Nel partito dove informare è una mania fin dall'alba dei tempi, lei no, fa quella che se la tira, la Sardina divenuta Farfalla. E invece l'ha visto eccome, ma ha un problema. E non è soltanto, come ironizzano al Nazareno in questi giorni, che parlare di divorzi proprio lì è autoironia, il problema è che è la parola famiglia che da anni è in cantiere. La stanno ristrutturando. E si sono arrampicati talmente in alto sull'impalcatura del «politically correct» che è meglio non dire più niente. Una sola sillaba su divorzio, matrimoni gay, femminismo, tradizione o adozione vale decine di Whatsapp. Uno, ad esempio, per sfuggire al piagnisteo di Bersani, che dopo avere imbracciato bimbi di ogni forma e colore per metà della sua carriera politica scopre da vecchio la cultura dell'infanzia e fa quello indignato. Uno alle famiglie Arcobaleno e tutte le chat correlate. Un altro ai transgender. E almeno un paio a Zan, Mosè della nouvelle vague Lgbtq, cui il dio dei gay dettò le tavole del Ddl, talmente intoccabili da non poter essere nemmeno discusso in Parlamento, perché si sarebbe rovinato l'inchiostro. Ma poi ci sono pure i giovani progressisti, che si arrovellano su come sia possibile che una pesca che piace alla Meloni non sia un frutto del fascismo, ma ritragga invece il tinello di casa loro. Il logorio della vita moderna, direbbe Ernesto Calindri fra quegli scaffali. Per non parlare dell'ultimo indizio, la rosicata di Oliviero Toscani, il guru dello scatto scandalo, ritrovatosi a inseguire niente meno che il direttore di un supermercato. E questo perché tanto la famigliola perfetta del Mulino Bianco, quanto i bambini United Colors of Benetton sono roba stipata nel secolo scorso. Quello dei Jefferson è dell'A-Team.

Il nocciolo della questione, anzi della pesca di Esselunga, è che la sinistra sta perdendo terreno sulla sua battaglia storica. La famiglia del futuro. E sta regalando alla destra un piccolo segreto, che Meloni ancora non conosce. Ma che lassù al Nord, fra gli anglosassoni Tories è ormai da tempo patrimonio culturale. E cioè che divorziare stanca. E che per salvare la famiglia, quella che un tempo sarà anche stata tradizionale, ma oggi come dice Vittorio Feltri è piena di magagne e non ci va tanto di metterci a guardarle anche alla tv, servirà allargarla davvero a tutti. Gay compresi.

Perché se tutti si sposano nessuno si potrà lamentare di Emma.

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