Palermo Povero giudice! Sul balcone anti Salvini hanno trascinato pure Giovanni Falcone. Per protestare contro il ministro dell'Interno, si sta per consumare l'ennesimo vilipendio di cadavere. Smascherata da ogni tipo di scandalo, abitata da diavoli travestiti da angeli, l'antimafia si spacca non su come combattere la criminalità organizzata ma sull'opportunità o meno di accogliere a Palermo il leader della Lega.
Nel giorno dell'anniversario dell'assassinio di Falcone, all'aula bunker dell'Ucciardone è prevista, e da giorni annunciata, la presenza del vicepremier in veste istituzionale. L'evento è organizzato dalla sorella del magistrato, Maria, che presiede l'associazione che porta il nome del fratello e che da sempre invita i rappresentanti dello Stato. Ma sarà l'ideologia che ha la meglio sul ricordo e la memoria: il risultato è che le altre associazioni antimafia non hanno accettato la sua decisione e hanno deciso di boicottare la giornata.
Giovanni Impastato, fratello di Peppino, coordinatore del Centro Impastato, non ci sarà e ha invitato anche i giovani a non partecipare: «Invitiamo tutti i giovani a non andare all'aula bunker e a venire invece alla manifestazione che stiamo organizzando a Cinisi nella sede di Casa memoria». E non sembrerà vero, ma la sorella di Falcone ha dovuto giustificarsi e spiegare che, da 27 anni, ha sempre invitato tutti i ministri: «Invito da sempre i ministri dell'Interno, della Giustizia e dell'Istruzione. Ma invito le istituzioni, non le persone». Per sostenere la posizione di Maria Falcone, Claudio Fava, figlio del giornalista ucciso dalla mafia Pippo Fava, e presidente della Commissione d'inchiesta sulla mafia all'Ars, aveva prima annunciato la sua presenza, «perché un ministro ha il dovere di venire a Palermo e ricordare Falcone» ma ieri ha invece dichiarato che non ci sarà perché ormai «hanno trasformato il ricordo del giudice in un festino di Santa Rosalia». Per Fava, infatti, è ormai «una cerimonia patriottica grottesca. Il mio problema non è che invitino Salvini. Il mio problema è che chiedano a lui di dire e a noi di ascoltare. Fossi io la sorella di Giovanni Falcone avrei chiesto a Salvini di venire e di tacere».
Da qui la scelta di organizzare una contro manifestazione ed è tristissimo dirlo, ma sembra di parlare di un contro-festival. Anpi e Arci si riuniranno a Capaci e hanno tutta intenzione di farne un'ennesima balconata: «Sarà un'ulteriore giorno di resistenza democratica nel rispetto della Costituzione nata da quella lotta popolare antifascista. Sarà anche un corteo per dire no al razzismo». E con tutta la libertà di pensiero proprio non si capisce cosa c'entri il no al razzismo con la tragica fine di un magistrato.
Ci sarà invece il sindaco Leoluca Orlando, arcinemico di Salvini a cui chiede di non fare comizi salvo farne uno lui: «Ribadirò la posizione di ossequioso rispetto e ferma applicazione dei principi e del dettato costituzionale».Ecco, davvero tutto si era visto ma non avremmo mai creduto che il nome di Falcone, per fare un torto a Salvini, potesse finire maltrattato come un libro al Salone di Torino.
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