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"Complotto per non raggiungere il quorum". Il sospetto sul referendum

Il silenzio sul referendum potrebbe aver influito sull'affluenza alle urne in tutto il Paese: questo è il dubbio insinuato davanti alla bassa affluenza

"Complotto per non raggiungere il quorum". Il sospetto sul referendum

Quorum ben lontano dall'essere raggiunto per il rederendum sulla giustizia. Nessuno dei 5 quesiti referendari ha raggiunto il 50+1% degli elettori ma, nei primi exit-poll, il "sì" ha vinto in tutte le schede. Anche se il risultato primario non è stato raggiunto, si tratta comunque di un importante messaggio politico del quale tenere conto durante le prossime discussioni in parlamento. Ma al di là di questo, la rabbia nel centrodestra per il non raggiungimento del quorum è tanta e Roberto Calderoli non si nasconde dietro un dito durante la conferenza notturna effettuata subito dopo la chiusura dei seggi dalla sede della Lega in via Bellerio: "Non ho problemi a dire che ci sia stato un complotto perché il quorum non potesse essere raggiunto".

Roberto Calderoli ha poi aggiunto: "Io ho personalmente scritto al presidente della Repubblica e non ho ancora ricevuto una telefonata o un Whatsapp di conforto personale. Spiace perché il presidente della Repubblica è anche garante della Costituzione. Mi spiace anche per cortesia istituzionale, perché io sono vicepresidente vicario del Senato e mi sarei aspettato maggiore attenzione".

Fonti della Lega hanno ribadito il loro ringraziamento "ai milioni di italiani che hanno votato per i referendum sulla giustizia. La loro voce è un impegno per tutti affinché si facciano vere e profonde riforme. Meritano riconoscenza perché hanno scelto di esprimersi nonostante un vergognoso silenzio mediatico (a cominciare dalla tv di Stato), al caos in troppi seggi a partire dallo scandalo di Palermo, alla codardia di tanti politici".

Dubbi sono stati mossi anche da Carlo Nordio, presidente del Comitato del sì: "Bisogna tener presente che c'è una disaffezione crescente verso le urne, verso le amministrative e persino quelle politiche. Quindi, la cosa più importante è o sarebbe quella di evitare il gioco sleale di sommare questo astensionismo fisiologico a un voto negativo. Sono andati a votare solo quelli che si sono interessati al problema della giustizia e tra questi emerge, quanto meno nei primi exit poll, una forte maggioranza soprattutto per i tre quesiti che riguardano la riforma della magistratura".

L'eurodeputato di Renew Europe, Sandro Gozi, sulla questione referendum è sulla stessa linea di Roberto Calderoli: "La giustizia era fuori dall'agenda politica, grazie al referendum è di nuovo centrale. Ora è chiaro chi sono i conservatori e i reazionari, politici e mediatici. Tutto il sistema corporativo italiano ha oscurato il referendum.

Ciononostante, milioni di italiani hanno votato: ripartiamo dalla loro richiesta di giustizia giusta".

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