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Concordato verso il flop, si cercano altre risorse

Adesioni al 15%, lontano il gettito di 2,5 miliardi. Ipotesi contributo dalle banche

Concordato verso il flop, si cercano altre risorse
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La riapertura del concordato preventivo biennale si è chiusa l'altroieri, 12 dicembre, con risultati che sembrerebbero non raggiungere gli obiettivi inizialmente previsti. L'istituto, introdotto quest'anno come misura straordinaria per la regolarizzazione fiscale, ha sollevato dubbi e critiche a causa delle continue modifiche normative che hanno generato incertezza tra i contribuenti e difficoltà operative per i professionisti del settore.

Secondo i dati anticipati dall'Associazione nazionale commercialisti (Anc), le adesioni avrebbero prodotto un gettito complessivo stimato non lontano da 2 miliardi di euro, inferiore rispetto ai 2,5 miliardi attesi, sebbene in miglioramento sul totale di 1,3 miliardi della prima fase. Nonostante la proroga dei termini al 12 dicembre e una massiccia campagna di comunicazione, la risposta dei contribuenti è rimasta al di sotto delle aspettative. Il numero definitivo di adesioni dovrebbe attestarsi tra il 14% e il 18% dei potenziali interessati, coinvolgendo circa 750.000 soggetti economici.

Marco Cuchel, presidente dell'Associazione nazionale commercialisti, ha ribadito che i termini della riapertura erano criticabili anche per «l'inspiegabile limitazione nei confronti di coloro che avevano presentato la dichiarazione dei redditi legittimamente, ma successivamente alla scadenza del 31 ottobre e per l'impossibilità di revocare la scelta effettuata nella dichiarazione originariamente trasmessa, dimostrando che in ambito fiscale non vi è assolutamente la parità di rapporti tra contribuenti e lo Stato». I dati delle adesioni pervenute a seguito della riapertura dei termini ancora non si conoscono ma dall'osservatorio dell'Anc, «emerge con chiarezza che non vi è stato il cambio di rotta auspicato dall'Agenzia delle Entrate nonostante le varie comunicazioni Pec recapitate ai contribuenti (tramite le lettere di compliance; ndr) e gli spot pubblicitari trasmessi anche sui canali tv nazionali».

Adesso, conclude Cuchel, resta da vedere se l'ipotesi della riduzione dell'aliquota del 35% «verrà mantenuta cercando le risorse in altro capitolo di spesa», ma soprattutto bisognerà capire, se la stagione del concordato preventivo biennale verrà riproposta o definitivamente abbandonata come già avvenuto in passato.

Commenti
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Avatar di df69 df69
14 Dic 2024 - 14:11
La domanda del governo ora è: a chi li rubiamo i soldi? Al ceto medio o alle banche? Un bel dilemma. Ovviamente a questi qui non passa neppure per la testa di: tagliare le spese, togliere i bonus, ridurre gli statali, smetterla di dare soldi a Zelensky, produrre energia da fonti fossili o acquistare gas russo, ecc. Meglio continuare a fare i progressisti
Mostra tutti i commenti (8)
Avatar di Flex Flex
14 Dic 2024 - 10:12
Sul fronte recupero fiscale e contrasto all'evasione anche questo governo non è stato capace di essere credibile come necessario.
Avatar di quintocerchio quintocerchio
14 Dic 2024 - 10:26
Senza il bastone, inutile porgere carote
Avatar di cecco61 cecco61
14 Dic 2024 - 10:31
Norma ideata e fatta male, flop scontato. Chi ha gli ISA alti pagava pochissimo anche se, spesso, soprattutto tra le piccole imprese, attività e professionisti, spesso fa nero e non ha problemi di clientela. I piccoli, tutti, che fanno fatica ad arrivare a fine mese, economia che va a tratti, concorrenza spietata, ecc. hanno inevitabilmente indici ISA bassi e avrebbero dovuto pagare uno sproposito e indebitarsi ancora di più. L'Agenzia gongola, partiranno accertamenti a raffica visto che, grazie a Berlusconi, il liberale, allo Stato basta presumere e tocca all'accusato dimostrare il contrario (forse in Corea del Nord - pure in Russia o in Cina hai più garanzie).
Avatar di stefano1956 stefano1956
14 Dic 2024 - 10:50
chi evade non ha nessuna intenzione di mettersi in luce e il fallimento di questa strana misura lo conferma. le associazioni dei commercialisti lo avevano annunciato immediatamente ma non sono state ascoltate. sarebbe utile che coloro che hanno pensato ed avallato questa enorme stupidaggine avessero la dignità di ammettere l'errore e decidessero di cambiare mestiere per non continuare a fare danni.
Avatar di maggianico maggianico
14 Dic 2024 - 12:30
Il titolo è fuorviante, tipico di chi è contrario a questo governo. Se hai una previsione di incasso di 2,5 miliardi e prevedi di essere arrivato a 2 miliardi, vuol dire che hai raggiunto l'80% del previsto.

Se questo lo si vuol chiamare flop...........
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Avatar di foscy foscy
14 Dic 2024 - 13:06
@maggianico giusto il flop è quando non si supera il 50_60% max...ci sono gli "gnoranti"..
Avatar di pv pv
14 Dic 2024 - 13:31
@maggianico "Il titolo è fuorviante, tipico di chi è contrario a questo governo." Avete capito voi de Il giornale? Dovete essere più accondiscendenti verso il governo di sinistra.
Avatar di df69 df69
14 Dic 2024 - 14:11
La domanda del governo ora è: a chi li rubiamo i soldi? Al ceto medio o alle banche? Un bel dilemma. Ovviamente a questi qui non passa neppure per la testa di: tagliare le spese, togliere i bonus, ridurre gli statali, smetterla di dare soldi a Zelensky, produrre energia da fonti fossili o acquistare gas russo, ecc. Meglio continuare a fare i progressisti
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