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Conte bis, il Pd getta la maschera: vuole scegliere il nuovo capo dello Stato

Il Pd pensa già al Quirinale. Il sindaco di Milano Sala avverte: "L'alleanza Pd-M5s duri il tempo per eleggere il presidente della Repubblica"

Conte bis, il Pd getta la maschera: vuole scegliere il nuovo capo dello Stato

Adesso il Partito democratico getta la maschera. A uscire allo scoperto è il sindaco di Milano Beppe Sala che, in una intervista al Corriere della Sera, svela il vero obiettivo dell'alleanza con il Movimento 5 Stelle. E cioè l'elezione del nuovo presidente della Repubblica che si terrà nel 2022. Un poltrona che ai dem fa molto più gola di un posto nel Conte bis perché dal Quirinale passano poteri e prerogative importanti. È stato, infatti, Sergio Mattarella a decidere di non sciogliere le Camere e indire nuove elezioni quando Matteo Salvini ha deciso di staccare la spina all'esecutivo gialloverde. Ed è stato sempre Mattarella a dare l'incarico a Giuseppe Conte di formare un governo con Cinque Stelle e democratici.

"Mi auguro che duri il tempo necessario a eleggere il prossimo presidente della Repubblica". Nell'intervista al Corriere della Sera Sala lo ammette senza troppi giri di parole. E precisa anche che "in Italia, in questo periodo storico, il presidente è più importante di qualsiasi premier". E sottolinea: "Qualsiasi premier". Il sindaco di Milano, che molti analisti poltici credono possa prima o poi lanciare un'opa sulla guida del Partito democratico, non si augura soltanto che sia questo governo a eleggere il capo dello Stato nel 2022 ma spera anche che la figura che verrà individuata per sostituire Mattarella al Quirinale possa riportare il Paese "integralmente nel contesto europeo".

Sala è certo che Conte riuscirà a formare il nuovo governo. "Però - avverte nell'intervista al Corriere della Sera - da cittadino resto disorientato da certi atteggiamenti che mi sembrano più la difesa di situazioni personali che atti politici". Quindi suggerisce al Partito democratico di "tenere i nervi saldi" e "fissare una linea oltre la quale non si può andare". Negli ultimi giorni non ha mai fatto sentire la propria opinione sul Conte bis perché riteneva giusto che a gestire la situazione fosse il segretario Nicola Zingaretti. I due, però, si sono sentiti al telefono più volte. D'altra parte, non è un mistero che il sindaco di Milano sia stato tra i primi a chiedere di verificare una convergenza con i Cinque Stelle.

"Nessuno di noi si augura che il governo nasca solo per bloccare l'Iva e fare la finanziaria, ma per dare il via a una stagione riformista".

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