Coronavirus

Conte blinda l'Italia: "Chiusi bar, negozi e locali pubblici"

Il premier ha deciso di adottare misure di restrizione più forti fino al 25 marzo: "Farmacie e alimentari restano aperti"

Conte blinda l'Italia: "Chiusi bar, negozi e locali pubblici"

E ora anche Giuseppe Conte ha capito che la situazione in Italia è seria. Che non basta più definire il nostro Paese "una zona protetta". Anche lui ha capito che serve ingranare la marcia giusta per debellare il nuovo coronavirus. Il Covid-19, infatti, ha giù ucciso 827 persone e 12 462 sono state contagiate. Bisogna, quindi, usare le "maniere forti". Stringere i denti per poter ripartire più forti di prima.

Così, dopo la lettera del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ("Serve la chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità") e tutte le pressioni del centrodestra, il presidente del Consiglio ha ceduto e intorno alle 20 ha confermato che "questa sera darò importanti aggiornamenti".

Tramite una diretta Facebook, quindi, il premier si è messo in contatto con gli italiani e ha confermato che fino al 25 marzo tutti i negozi - ad eccezione di farmacie e alimentari - verranno chiusi. Conte, nel suo lungo discorso agli italiani, ha precisato che queste nuove misure (leggi e scarica qui il decreto) servono per poter rimettere in moto l'economia italiana il prima possibile. Le misure adottate precedentemente, infatti, non sono state sufficienti.

"Stiamo dando prova di grande forza e sono convinto che domani ci guarderanno come esempio positivo - ha iniziato a dire Conte -. Siamo i primi in Europa che sono stati colpiti così duramente dal virus. E stiamo reagendo con forza. Siamo un modello per gli altri. Questa sfida riguarda la salute dei cittadini, riguarda anche la tenuta della nostra economia".

"Ho fatto un patto con la mia coscienza - continua il premier - al primo posto c'è e ci sarà sempre la salute degli italiani. Vi ho chiesto di uscire solo lo stretto necessario, la stragrande maggioranza degli italiani ha risposto in modo straordinario. Ero consapevole che si trattava di un primo passo e che non sarebbe stato l'ultimo. È ora di compiere un passo in più".

La chiusura di tutti i negozi

"L'Italia rimarrà una zona unica, una zona protetta. Ma chiediamo la chiusura di tutte le attività commerciali ad eccezione di negozi legati a beni di prima necessità e farmacie. Ma nessuna corsa a fare acquisti di cibo. Chiudiamo bar, ristoranti, alberghi, pub con la possibilità di fare consegna a domicilio. Parrucchieri, centri estetici e i servizi di mensa che non garantiscano un metro di sicurezza".

Sono sospese, quindi, le attività commerciali al dettaglio. Chiusi i mercati su strada. Chiusi i bar, i pub, i ristoranti. Tutto per evitare l'assemblamento di persone.

Che cosa resta aperto?

Le attività commerciali legate alla vendita di generi alimentari e di prima necessità, le farmacie, le parafarmacie, le edicole, i tabaccai: tutti - ovviamente - devono far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto di norme igienico sanitarie molto precise. Restano aperti i ristoranti nelle aree di servizio stradali e autostradali e nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e negli ospedali.

"Industrie e fabbriche continueranno le proprie attività a condizione che proteggano i lavoratori con protocolli di sicurezza".

I servizi

"Resta ovviamente garantito il servizio di trasporti, i servizi bancari, postali, assicurativi - specifica Conte -. Garantite le attività del settore agricolo e zootecnico. La regola madre rimane la stessa: dobbiamo limitare gli spostamenti, per motivi di necessità o per fare la spesa".

Il commissario straordinario

Il nuovo commissario che affiancherà il capo della protezione civile Borrelli sull'emergenza coronavirus sarà l'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. Il commissario straordinario avrà pieni poteri di deroga e "lavorerà per rafforzare la distribuzione di attrezzature per la terapia intensiva. Il commissario si coordinerà con il dottor Borrelli e con la struttura della Protezione civile, cui va il mio ringraziamento. Se saremo tutti a rispettare queste regole usciremo in fretta da questa emergenza, il Paese ha bisogno della responsabilità di ciascuno di noi. Siamo parte di una medesima comunità: ognuno si giova dei propri e degli altrui sacrifici. Siamo una comunità di individui. Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci tutti poi. Tutti insieme ce la faremo".

Le nuove misure prese dal governo non avranno effetto immediato, ovviamente. Il risultato "lo vedremo fra un paio di settimane".

Ora è il momento di stare uniti.

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