Elezioni politiche 2022

"Social subissati". Renzi minacciato di morte dopo l'attacco di Conte

Dopo le dichiarazioni scomposte di Conte, il leader IV minacciato di morte in rete. Chiesta maggiore tutela

"Social subissati". Renzi minacciato di morte dopo l'attacco di Conte

Giuseppe Conte dal palco di Agrigento ha alzato ancora il tiro e i toni della campagna elettorale, rivolgendosi a Matteo Renzi con una frase scomposta che a molti è sembrata una vera e propria minaccia, a tal punto che nelle ultime ore i social del leader di Italia viva sono stati presi d'assalto dai contestatori, che hanno preso molto seriamente le parole di Conte. Per altro, Matteo Renzi domani sarà a Palermo per une evento elettorale e il tenore dei messaggi che ha ricevuto in queste ultime ore tramite i social ha fatto scattare l'allarme, tanto che il leader di Italia viva ha chiesto maggior tutela da parte delle forze dell'ordine.

La preoccupazione in Italia viva è molto alta in queste ore, al punto da chiedere un intervento diretto della titolare del Viminale, come riferisce una nota di Italia viva. "Il senatore Matteo Renzi ha telefonato alla ministra degli interni Luciana Lamorgese per esprimerle il vivo disappunto per le dichiarazioni minatorie rilasciate oggi da Conte ad Agrigento in vista della visita a Palermo di domani. Da qualche ora i social di Renzi sono letteralmente subissati di minacce di morte e violenza fisica. Renzi ha dunque chiesto particolare attenzione all'ordine pubblico per l'evento pubblico di domani a Palermo", si legge nel comunicato.

A scatenare l'odio contro Matteo Renzi è stato un intervento incredibilmente violento di Giuseppe Conte, che dal palco di Agrigento ha dichiarato: "Renzi venga senza scorta a parlare con i cittadini a parlare ed esporre le sue idee. Dica che in Italia non serve un sistema di protezione sociale. Venga a dirlo e non si nasconda". Da questo è nata un'ondata di violenza contro Matteo Renzi e non è la prima volta che Giuseppe Conte usa toni scomposti, come quando ha paventato l’ipotesi di una "guerra civile" in caso di abolizione del reddito di cittadinanza. Parole che alimentano l'odio e armano, metaforicamente e non, il braccio delle frange più violente.

"Dire 'venga senza scorta domani a Palermo' è una frase da bullo di periferia non da presidente del Consiglio. Se Conte vuole parlare di reddito di cittadinanza io non scappo dal confronto", ha detto Matteo Renzi intervistato a In Onda su La7. Quindi, il leader di Iv ha aggiunto: "Conte istiga alla violenza e all'odio verbale. Io ho decine di minacce di morte sul telefono da persone che dicono 'ci vediamo domani a Palermo'.

Se domani in piazza succede qualcosa io considero responsabile morale e mandante il signor Giuseppe Conte".

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