I provvedimenti economici adottati dal governo non sono ritenuti sufficienti per fronteggiare i problemi e la crisi economica che scaturirà a causa dell’emergenza coronavirus. L’allarme per i pochi fondi messi in campo dall’esecutivo giallorosso arriva da tredici sindaci di Forza italia delle province della Lombardia, la Regione più colpita dall’infezione. A raccogliere il disperato grido di aiuto è stato il coordinatore regionale azzurro ed europarlamentare Massimiliano Salini che, questa mattina, ha postato nella sua pagina Facebook un video che raccoglie le testimonianze degli amministratoti locali che, seppur con pochi mezzi, stanno affrontando come meglio possono la grave emergenza sanitaria.
"Basta chiacchiere: dal governo servono fatti. Soprattutto stanziamenti proporzionati ad un’emergenza che ha colpito duro la Lombardia, dove a causa del coronavirus sono morte migliaia e migliaia di persone, dove famiglie gravemente segnate da lutti, difficoltà economiche, sociali e personali, vivono drammaticamente il problema di fare la spesa, pagare mutui, affitti, bollette, e tirare alla fine del mese", ha dichiarato nel filmato Salini.
Secondo l’esponente azzurro, i 400 milioni stanziati dall’esecutivo e l’anticipo dei 4 miliardi Imu già dovuti ai Comuni "non bastano neppure per iniziare". La situazione è difficile e, per aiutare i cittadini, è necessario intervenire subito adottando provvedimenti adeguati.
Poche ma significative le parole pronunciate dai sindaci delle comunità, grandi e piccole, colpite da questa emergenza.
Pietro Orrù, primo cittadino di Vilmiore di Scalve in provincia di Bergamo, ammette di aspettarsi "un sostegno concreto, non poche briciole. Qua mancano mascherine, bombole, saturimetri: in sostanza manca tutto". Dello stesso tenore le parole di Dario Allevi, sindaco di Monza , che ha dichiarato polemicamente che "prima ci ha dato lo zuccherino, definendoci le sue sentinelle. E un attimo dopo ci ha preso in giro dandoci, bontà sua, in anticipo di qualche settimana, quanto ci era dovuto ed era già presente nei nostri bilanci. Aggiungendo una mancetta che basterà sì e no forse per qualche giorno e che sta generando false illusioni tra i cittadini".
Il suo collega Carate Brianza, Luca Veggian, afferma che questo finanziamento "è una misura iniqua per i Comuni lombardi, che sono i più colpiti dal Covid-19". Alberto Villa, sindaco Pessano con Bornago (Mi), sottolinea che "la metodologia di riparto scelta avvalora la tesi per cui oggi chi ha fatto la cicala può continuare a farlo, e chi ha fatto la formica continuerà a sfamare tutti quanti".
Giovanni Ferretti De Luca, primo cittadino di Rozzano (Mi), ammette che se la situaizone resterà questa "riuscire a far fronte alle domande che perverranno con i soldi messi a disposizione per la mia città è praticamente impossibile". Giovanni Arrigoni Battaia, sindaco di Brazio (Lc), è durissimo: "È un’elemosina rispetto ad un milione e 700mila euro che ogni anno il Comune versa alle casse dello Stato". Per Mauro Salvalaglio, primo cittadino di Secugnago (Lo), i fondi stanziati sono troppo pochi: "Soprattutto, troppo a carico dei piccoli Comuni già in difficoltà". Giuseppe Brandani, sindaco di San Giacomo delle Segnate (Mn), questo denaro "è solo l’inizio. Briciole per le esigenze reali dei Comuni". Dello stesso avviso Andrea Itraloni, sindaco di Copiano (Pv): "Si tratta di un contributo esiguo rispetto alle reali necessità delle famiglie, che non devono solo mangiare ma anche accendere la luce e il gas. Ora i Comuni dovranno senz’altro anticipare i fondi e fare i conti con una burocrazia infinita, senza indicazioni precise".
Per Pietro Zappamiglio, primo cittadino di Gorla Maggiore (Va), "il governo gioca allo scarica barile nei confronti dei sindaci e dei piccoli Comuni. Oltretutto i fondi alimentari sono insufficienti e distribuiti male". Giulia Castelnuovo, sindaco di Albavilla (Co), spiega che "a necessità è reale e lo diventerà di più con il passare del tempo. Dalle prime stime, con questo contributo si riesce a coprire il fabbisogno di 200 famiglie albavillesi per un mese. Non sarà sufficiente, soprattutto visto il protrarsi dell’emergenza".
Gabriele Gallina, sindaco di Soncino (Cr), manda un suggerimento all’esecutivo per sostenere concretamente le amministrazioni locali durante questa emergrnza coronavirus: lasciare tutta l’Imu al Comune. "I cittadini di Soncino pagano due milioni e 500mila euro di Imu, di cui 700mila euro vanno direttamente allo Stato e un milione e 800mila euro restano al Comune".
coronavirus, sindaco di Calcinato (Bs), dichiara che "quattrocento milioni di buoni spesa erogati su scala nazionale: ancora una volta è tanta la delusione nel dovere dire ai miei cittadini che sono solo briciole. E che non aiuteranno nessuno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.