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Conte parla ai tedeschi: "Il Mes è uno strumento superato"

Giuseppe Conte, intervistato da una emittente tedesca, ha chiesto alla Merkel di scrivere la storia e non un semplice manuale di economia. Il Mes, per il premier italiano, va riconsiderato alla luce della pandemia

Conte parla ai tedeschi: "Il Mes è uno strumento superato"

Giuseppe Conte non ha troppi dubbi su come l'Unione europea dovrebbe confrontarsi, sul piano dei fatti, con la pandemia dovuta al Covid-19: il Mes, ossia il fondo salva-Stati, per il presidente del Consiglio italiano è uno "strumento" che può essere definito "superato".

La bordata è arrivata in serata, dopo l'ennesimo giorno di discussione attorno al da farsi. In Europa la dialettica è ancora viva. E per quanto quattro nazioni, Germania, Olanda, Austria e Finlandia, non sembrino disposte ad assecondare l'avvallo di quelli che Conte chiama "interventi straordinari", il fronte del "no" sembra essere spesso sul punto di scricchiolare in maniera definitiva. Queste, almeno, sono le sensazioni.

La Cdu, per esempio, ha aperto in giornata ad una rivisitazione elastica del Mes. Ma quelle sono intenzioni. Poi ci sono i fatti: la presidente della Commissione dell'Ue Ursula Von der Leyen ha da poco chiarito come i coronabond non rappresentino una soluzione su gli organi deputati stanno ragionando. Trattasi di uno "slogan" ha detto la Von der Leyen. Ma Conte non molla, e stasera, per mezzo di una intervista rilasciata da una televisione tedesca, cioè l'Ard, ha chiesto ad Angela Merkel, che non sembra affatto incline a rivedere il pilastro dell'austerity, di scrivere la "storia" e non un semplice "manuale" di economia.

Giuseppe Conte, prendendo questo genere di posizione, ha di sicuro alzato il tiro sulle soluzioni da individuare per tamponare un quadro che può portare al collasso economico . Uno dei virgolettati centrali di Conte è stato riportato anche dall'Agi: "Io rispetto le opinioni di Angela Merkel, con cui ho ottimi rapporti. Ma oggi - ha aggiunto il leader dell'esecutivo giallorosso - non stiamo parlando di uno choc asimmetrico. Come si può di fronte ad una sfida epocale, pensare a strumenti con regole vecchie e superate, che varrebbero solo per singoli Stati? L'Italia ha sempre pagato i suoi debiti e continuerà a pagarli. È vero che avemmo tensioni finanziarie dopo il 2008-2009. Ma dal 2011 l'Italia ha sempre avuto l'avanzo primario positivo e il Pil è sempre aumentato in media più dell'1,5%". Non è questa la prima circostanza in cui il premier Giuseppe Conte domanda la predisposizione di "strumenti innovativi", ma per ora l'Unione europea non è parsa concorde con le richieste avanzate dall'Italia.

Un altro passaggio centrale di quanto dichiarato da Conte è il seguente: "L'Europa deve dimostrare di essere una casa comune per i cittadini europei, una casa in grado di dare una risposta adeguata a una sfida epocale". Serve dunque"una risposta all'altezza dei compiti per cui è stata pensata".

Vale la pena sottolineare come Conte abbia voluto rimarcare un dato proveniente dall'Oms, che considererebbe l'Italia un modello positivo in materia di contrasto del Covid-19.

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