Coronavirus

Coronavirus, quelle immagini di Conte che fanno arrabbiare gli italiani

Durante la cerimonia per il posizionamento dell'ultimo tratto del nuovo ponte sul Polcevera si vede un assembramento con un Conte attorniato da tantissime persone

Coronavirus, quelle immagini di Conte che fanno arrabbiare gli italiani

Le immagini parlano in modo chiaro. Il premier Giuseppe Conte, arrivato a Genova dove oggi è stato posizionato l'ultimo tratto del nuovo ponte sul Polcevera, attorniato da tantissime persone. Il tutto senza preoccuparsi del distanziamento sociale. In un periodo normale, una scena simile sarebbe normale.

Ma in tempo di emergenza coronavirus, le immagini stonano con la realtà. Mentre gli italiani sono costretti all’isolamento domiciliare per contenere l’epidemia e molte attività lavorative sono ancora chiuse per lo stesso motivo, così come previsto dai Dpcm firmati dallo stesso Conte, il presidente del Consiglio forse con troppo superficialità viola le sue stesse regole. In questo caso, nessuno sembra aver qualcosa da ridire, non ci sono droni o elicotteri per disperdere l’assembramento.

La situazione surreale è denunciata dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida, che con un post su Facebook accompganato da una foto ha sottolineato: "Conte non deve aver capito quello che ha imposto agli italiani. Il divieto di assembramento per lui non vale? Mette a rischio chi lavora con lui e gli operai? O ha l'antidoto Anpi che immunizza dalle leggi e dalla Costituzione?". Il riferimento fatto dal parlamentare è quanto accaduto il 25 aprile quando in alcune città numerose persone sono scese in strada per partecipare a manifestazioni per la Liberazione.

Lo stesso Lollobrigida, in un altro post correlato da immagini, ha rincarato la dose: "Giuseppi se continui così in diretta ti ci manda il Popolo Italiano. Le regole solo per gli altri".

Il deputato di Fdi già ieri aveva criticato Conte per il suo discorso sulla cosiddetta "fase 2". "Tante chiacchiere per non dire nulla- ha affermato il deputato al Tg2- la delusione degli italiani rischia di trasformarsi in rabbia. Andiamo incontro a una crisi economica senza precedenti con imprese e professionisti messi in ginocchio. E dal governo nessuna strategia, solo tanta arroganza. Per Fratelli d'Italia la misura è colma".

Il malcontento per gli annunci del premier è sempre più palpabile in tutta Italia. Molti cittadini, infatti, non notano particolari differenze tra "fase 1" e "fase 2". In modo irrisorio, qualcuno si è spinto a commentare che quella annunciata dal presidente del Consiglio è semplicemente la "fase 1,5". L’ultimo discorso fatto da Conte ha creato sconcerto in quanti non hanno la possibilità di riaprire la propria attività lavorativa neanche all’inizio di maggio. Già si segnalano le prime proteste. Ieri mattina due parrucchieri titolari di un negozio in centro storico a Padova si sono incatenati per protesta al grido: "Noi più sicuri e puliti dei bus: fateci aprire". Questo è solo un piccolo esempio perché sono molti gli italiani che lamentano le difficoltà di arrivare a fine mese senza uno stipendio. Senza dimenticare le questioni non del tutto chiarite come quelle della scuola, dei tamponi e della app di tracciamento.

Nelle scorse ore il governatore del Veneto Luca Zaia ha spiegato che la proroga del lockdown con la chiusura delle attività è il modo migliore per alimentare il conflitto sociale. Per questo, lo stesso governatore ha deciso di anticipare Palazzo Chigi e ha firmato un nuova ordinanza che consente nuove aperture nella Regione. Nel documento si autorizza lo spostamento individuale per attività motorie anche in bici o altro senza limitazioni, almeno nel territorio comunale. Consentiti anche lo spostamento in Regione per raggiungere imbarcazioni o case vacanze anche al di fuori del comune di residenza per manutenzioni o riparazioni e l'asporto anche con ritiro direttamente dall'auto.

Ma Conte è riuscito a scontentare anche il mondo religioso. Nel discorso del 26 aprile, il premier ha dato l'ok solo alla presenza di pochissime persone ai funerali. Per le altre funzioni resta tutto così come è ora. Su questo tema, però, la Lombardia è pronta allo strappo con Roma.

In una nota diffusa oggi si legge che la Regione è al lavoro con Prefettura, Comune e Arcidiocesi di Milano "per sostenere la possibilità di riaprire le chiese per le celebrazioni religiose in una cornice di massima sicurezza, all'insegna del distanziamento e dell'uso dei dispositivi di protezione".

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