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Cortei rinviati. La sfida dei giovani arabi: "Noi ci siamo"

Stop delle questure. I palestinesi: la repressione non ci fa paura. Chef Rubio fermato con una tanica di sangue animale

Cortei rinviati. La sfida dei giovani arabi: "Noi ci siamo"

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Sarà un sabato di incertezze e tensione, sul fronte anti-israeliano di casa nostra, formato da giovani palestinesi, militanti dei centri islamici ed estrema sinistra.

I piani sono saltati con l'intervento del governo che, con una circolare firmata giovedì dal capo della Polizia, ha sollecitato i questori a disporre il rinvio delle manifestazioni. E ieri, organizzatori e aderenti hanno risposto in ordine sparso.

Molti hanno accettato lo «stop» del Viminale, altri invece annunciano l'intenzione di scendere in piazza comunque, e se possibile inaspriscono le loro posizioni.

L'intento delle iniziative convocate per oggi era emerso chiaramente: usare la Giornata della memoria contro lo Stato ebraico, alimentando una narrazione perversa secondo la quale a Gaza si starebbe consumando un «genocidio», o una «nuova Shoah» ma a «parti invertite».

Ieri mattina il personale della Questura di Roma ha notificato alla promotrice della manifestazione, indetta dal «movimento Studenti Palestinesi in Italia», il provvedimento col quale il questore prescrive che l'iniziativa debba svolgersi nelle stesse forme e modalità ma in altra data utile, già a partire da domani.

A Milano la decisione di rinviare il corteo è giunta in serata, comunicata dalla stessa Associazione Palestinesi in Italia, che ha accettato le disposizioni delle autorità spostando il corteo a domani. Chi invece non intende sottostare alle decisioni del Viminale sono i Giovani palestinesi, che annunciano: «Scendiamo in piazza contro i divieti. Perché abbiamo memoria. La repressione non ci fermerà». Su Instagram, quindi, questi gruppi che hanno animato i cortei dei mesi scorsi, confermano le manifestazioni di oggi a Milano, Roma, Napoli e Cagliari. «Vietare le manifestazioni pro Palestina programmate - dicono - un gesto antidemocratico che limita la libertà di manifestazione dei cittadini e delle cittadine italiane» dice Omar Suleiman, rappresentante della comunità palestinese a Napoli.

Sulla stessa lunghezza d'onda si fa trovare, prevedibilmente, anche Davide Piccardo, che in passato è stato coordinatore dei centri islamici di Milano e oggi dirige un giornale on line musulmano. «Il ministro dell'interno ha confermato che in Italia comanda Israele - attacca - Domani (oggi, ndr) corteo per la Palestina di Milano confermato». Il suo portale ieri ha pubblicato i risultati di un cosiddetto «sondaggio» fra i lettori, secondo i quali, fra l'altro, la Giornata della memoria sarebbe «funzionale al sionismo» e «va dedicata a Gaza».

Che i toni siano esasperati lo si evince anche da quanto accaduto ieri a Roma, dove Chef Rubio (al secolo Gabriele Rubini), noto per la forsennata ostilità a Israele, è stato fermato con una tanica in plastica contenente 5 litri di una sostanza definita «compatibile con sangue animale» e ha dichiarato di essere diretto alla manifestazione «pro Palestina» in programma nei pressi del ministero degli Affari esteri, dove alcuni manifestanti pro Palestina hanno cercato di imbrattare di rosso la bandiera di Israele.

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