
La vittoria è totale. Vincenzo e Piero De Luca (foto sotto a sinistra e destra), i due cacicchi campani, lo sceriffo e il figliuol prodigo, piegano (e umiliano) il Pd degli snob. La resa di Elly Schlein è incondizionata. L'accordo in Campania, tra il governatore uscente e la segretaria nazionale dei dem, passaggio che sblocca il via libera alla candidatura di Roberto Fico per la presidenza della Regione, certifica la Caporetto degli anti-De Luca. Ruotolo, Misiani e Furfaro sono costretti a chiudere bottega. In Campania non si passa. Comanda (e decide) la famiglia De Luca. Dopo gli insulti contro Schlein, De Luca passa anche all'incasso. Senza l'intesa con lo sceriffo salernitano la vittoria alle prossime regionali per il campo largo sarebbe stata a rischio. Schlein cede e rinuncia al rinnovamento. In soldoni l'accordo è ampio. De Luca e deluchiani, una squadra di consiglieri regionali, sindaci e imprenditori, si impegnano a sostenere alle prossime regionali Roberto Fico. In cambio Schlein consegna la guida del partito regionale a Piero De Luca, deputato e figlio del governatore. Il figliuol prodigo sarà il candidato unico per la segreteria regionale. Senza rivali. Infatti, la segretaria impone lo stop a Sandro Ruotolo, pronto a candidarsi contro De Luca jr al congresso. In quel caso, De Luca padre avrebbe mandato all'aria l'intesa e ritirato l'appoggio a Fico. Dettagli. Nell'intesa non c'è solo la segreteria regionale per Piero De Luca. De Luca padre ottiene il via libera per le sue liste (due) e un pacchetto di assessori nella futura giunta Fico. E poi, qui l'intesa diventa praticamente umiliazione per Fico: l'obbligo per il candidato alla presidenza della Regione di riconoscere (dopo averlo criticato) l'operato dall'amministrazione De Luca negli ultimi dieci anni. Chiuso l'affare campano, Piero e Vincenzo già pensano alla partita nazionale. Quella più importante. A cosa puntano i due cacicchi? Con la guida del partito in Campania Piero De Luca ipoteca il seggio alla Camera nel 2027. Da statuto infatti i segretari regionali hanno diritto a un posto nel cappello di lista. Rielezione garantita. Non solo: De Luca jr diventa il garante dell'intesa campana tra il papà (che lui chiama il governatore) e la segretaria nazionale. Il buon esito dell'accordo potrebbe spianare la strada a Piero a un posto nel cerchio magico di Schlein. E magari, se un giorno il Pd dovesse ritornare al governo, in futuro da sottosegretario.
Più nebuloso l'orizzonte dello sceriffo. Cosa vuole De Luca padre? Innanzitutto, la presenza delle sue liste nella futura maggioranza garantirà un controllo sul futuro governo regionale. E soprattutto il governatore avrà il potere di vita e di morte su Roberto Fico. C'è la partita nazionale che però stuzzica lo sceriffo. Qui però l'operazione si scontra con i piani del figlio. L'altra opzione è il bueno retiro a Salerno, per chiudere la carriera politica da sindaco. La decisione non è ancora presa.
De Luca papà non vuole rinunciare a un ultimo ruggito. Per sfidare Schlein al congresso. Oggi esce il suo ultimo libro. Il titolo, "La sfida", è tutt'altro che il preludio al ritiro dalla scena politica. Schlein avvisata.