Così Maria Elena cede lo scettro a Elisa

Così Maria Elena cede lo scettro a Elisa

La politica, e persino la storia, camminano su gambe che sono fatte di simboli. E spesso, queste gambe, poggiano su un tacco dodici. Così le varie ere dell'Italica democrazia sono scandite da dettagli che diventano spartiacque, quisquilie che si fanno boe attorno alle quali ruotano passaggi epocali. Lo spirito del tempo è un venticello leggero che ama vestirsi con abiti sbarazzini. Così l'ex regina Maria Elena Boschi, dopo mesi imboscata (nomen omen) tra i pini trentini e i lecci aretini, ha deciso di riemergere. Per un passaggio di consegne, per cedere la staffetta o forse il ferro da stiro e financo il mestolo. Poco importa quale sia il testimone.

Lei era la donna della politica dell'altro ieri, il simbolo del renzismo in gonnella che ha resistito, aggrappandosi con le unghie laccate agli scranni del potere, alla precipitosa caduta del renzismo stesso ed è riuscita a galleggiare sotto filo nell'era gentiloniana. Periodo di understatement e di ostentata sobrietà da seconde file, figurarsi se poteva esserci spazio per una prima donna.

Ora tocca a lady Isoardi, volto tv, fidanzata di Matteo Salvini, regina dei fornelli diplomata in Rai e ora certificata e bollinata - come un decreto legge - anche dalla Boschi. «Non sarò come la Isoardi - ha detto nei giorni scorsi l'ex ministra a una festa dei democratici - ma un buon risotto lo so fare anche io». Ed è subito passaggio di grembiuli. Da Meb ad Eli. Da Maria Elena Boschi a Elisa Isoardi. Perché anche il governo gialloverde ha la sua first lady e - dopo l'uscita dalle scene di Silvia Virgulti, l'ex fidanzata di Luigi Di Maio - il palco è tutto per lei. La brava Isoardi - a differenza della Boschi - non siede in Parlamento e si limita a posare vicino al ministro dell'Interno in eventi mondani o a stirargli le camicie in schegge di vita privata che diventano pubbliche nel tempo di una storia di Instagram. Ma d'altronde la politica italiana s'attovaglia ovunque e scorre da anni sulle tavole di cucine e ristoranti. Nell'era salviniana scorre pure sulle tavole da stiro.

Perché è un'era più ruspante - così dicono - e ci vorranno mesi, se non anni, per capire se questa gara ad esibire le personali faccende - dalle cucine come dalle spiagge di Milano Marittima - sia una studiata messa in scena o una naturale deriva social. Dalla democrazia diretta alla vita in diretta. La vita privata è un modo di fare politica con altri mezzi. E ora la Isoardi è la nuova star.

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