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La rottura sull'utero in affitto: cosa succede tra i dem

Una parte dei parlamentari del Pd vorrebbe contrastare l'utero in affitto in Parlamento con una legge diversa dalla Meloni-Carfagna ma pur sempre contraria. La linea di Enrico Letta, però, non prevede questo tipo di fughe in avanti

La rottura sull'utero in affitto: cosa succede nel Pd Esclusiva

Una parte del Partito Democratico, pur distinguendosi dalla cosiddetta Meloni-Carfagna, vorrebbe cavalcare la battaglia contro l'utero in affitto ma lo scontro all'interno della formazione che ha sede al Nazareno impedisce per ora di sciogliere il nodo.

Dopo l'ok della commissione Giustizia della Camera dei deputati al testo del leader di Fdi - la proposta per rendere l'utero in affitto un "reato universale" a cui è associata un provvedimento presentato dal ministro del governo Draghi Mara Carfagna -, i Dem cercano la quadra per comprendere come replicare e come evitare che la questione venga affrontata soltanto dal centrodestra.

Il problema dei Dem è che una parte del partito, ossia l'area dei cattolico-democratici, è contraria all'utero in affitto, mentre un'altra corrente, quella più progressista, è più che favorevole. La parlamentare che ha manifestato la volontà di presentare una pdl contraria all'utero in affitto ma diversa da quella della Meloni è la senatrice ed ex ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli ma per ora resta tutto in potenza. E di discussioni legislative, a parte quella già in corso, non c'è neppure l'ombra.

Sono tanti i parlamentari del Pd che vorrebbero dire la loro sul tema: Fausto Raciti, per fare un esempio, ha detto al Giornale.it di essere d'accordo su una moratoria internazionale ma di non condividere la pdl Meloni-Carfagna. L'onorevole Stefano Ceccanti, plenipotenziario Dem in materia costituzionale, ci ha fatto presente che per ora non se ne occuperà ma è uno di quei cattolici che potrebbero voler intervenire nel dibattito, mentre la deputata trentina Flavia Nardelli ha lasciato intendere come sia, a parer suo, necessario ragionare su basi di buon senso.

Tradotto: esiste una sensibilità che per ora viene messa a tacere. Del resto, rispetto alla bioetica, Enrico Letta ha dato un'impronta di tutt' altro segno. La riproposizione del Ddl Zan senza alcuna volontà di modifca e nonostante la bocciatura del Senato è più di un segnale: il Pd, su quelli che vengono chiamati valori non negoziabili, vuole porsi in maniera alternativa al centrodestra. E adesso, presentare una proposta di legge contro l'utero in affitto, smentirebbe la direzione intrapresa e la narrativa (che il segretario vuole sfruttare pure per la campagna elettorale).

L'onorevole Enza Bruno Bossio non ne fa un mistero: "Io sono favorevole alla maternità surrogata". Poi ricorda come il Pd si sia espresso contro la proposta di legge della Meloni. Della serie: sarebbe innaturale se qualche Dem presentasse qualcosa di simile al testo del leader di Fdi.

Per quanto tanti parlamentari, tra i cattolici come detto ma anche tra i sostenitori del femminismo, vorrebbero.

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