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"Adesso rischia il game over" Al Senato Conte è sul baratro

I numeri inchiodati a quota 151-156. Si alza la tensione in vista del voto di palazzo Madama. Ma la partita può ribaltarsi

"Adesso rischia il game over" Al Senato Conte è sul baratro

Quale sarà il destino di questo governo? Come andrà a finire la conta in Aula? Giuseppe Conte riuscirà a trovare i numeri necessari per salvarsi o sarà costretto a dimettersi per passare la palla nelle mani del capo dello Stato Sergio Mattarella? Nelle prossime ore avremo le risposte ai quesiti sulle sorti della politica italiana, in totale stallo dopo il ritiro della delegazione di Italia Viva dall'esecutivo. Una mossa che ha sorpreso il premier, il quale riteneva di aver esaudito una gran parte delle richieste renziane e quindi di aver messo in atto tutte le azioni per far rientrare l'allarme.

Ma così non è stato. E quindi ora il suo futuro è aggrappato alla decisione dei responsabili, a cui oggi alla Camera ha rivolto un appello per incassare la fiducia parlando di un nuovo progetto europeista e anti-sovranista. Basterà per convincere i "costruttori" a sposare la causa del presidente del Consiglio? Vedremo questa sera quale sarà l'esito delle votazioni in seguito alle comunicazioni di Giuseppi. Gli occhi però sono direzionati nella giornata di domani, quando Conte si presenterà in Senato e dovrà interfacciarsi con i numeri che determineranno la permanenza o l'uscita da Palazzo Chigi.

Chi è vicino a Conte esprime ottimismo per questa sera: "Se il risultato oggi sarà buono, l'auspicio è che faccia da volano per il voto di domani". A Montecitorio i numeri sarebbero fermi a 315 (la stessa quota che il governo ha incassato con la manovra a dicembre quando votava Italia Viva). Un bilancio positivo, considerando l'astensione dei renziani, che però non andrebbe oltre la maggioranza assoluta.

I timori di Conte

Si partirà da quota 151. L'intento è quello di consolidare i numeri: ecco perché ci sono dei "lavori in corso" con alcuni senatori di Forza Italia. Tuttavia gli azzurri hanno messo da sempre le cose in chiaro: "Non daremo mai il sostegno a un governo di sinistra". Al momento dal governo dicono che l'asticella è ferma a quota 156; si vuole arrivare 158. L'ex grillino Saverio De Bonis si è detto certo che domani arriveranno i voti sufficienti per una maggioranza semplice per superare questa fase critica, mentre una maggioranza più solida si otterrà a stretto giro: "Il mio pronostico è che arriveremo a 158. Ci saranno dei colleghi responsabili, e poi ci sarà un'altra sorpresa". Il senatore del gruppo Movimento associativo italiani all'estero si augura che la quarta gamba che sostituirà Renzi possa essere presto riempita da nuovi volenterosi, che in parte potrebbero arrivare da Italia Viva: "Mi dicono potrebbero essere due o tre".

Dagli ambienti di governo - scrive Marco Antonellis su Affari Italiani - riferiscono che in realtà il vero problema si presenterà da mercoledì, quando si dovrà votare lo scostamento di bilancio: "Se dovesse passare solo grazie ai voti di Renzi o dell'opposizione per Conte potrebbe essere game over". Ma c'è chi pensa anche alla vendetta finale contro Matteo Renzi. "Si è politicamente suicidato. O parte un altro governo, e Renzi non ci sarà, o si va al voto a giugno. E anche qui lui non ci sarà.

Insomma, per Renzi sarà una sconfitta in tutti casi", sostiene un autorevole deputato del Partito democratico.

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