Coronavirus

La mail riservata della Lombardia: "Valutare bar chiusi alle 18 e didattica a distanza"

"Rendere più restrittive alcune limitazioni nelle città maggiormente interessate dall’incremento della curva dei contagi, come a Milano", questo l'obiettivo dei vertici della Regione

La mail riservata della Lombardia: "Valutare bar chiusi alle 18 e didattica a distanza"

L'ipotesi di ulteriori restrizioni nel futuro più prossimo per limitare i contagi da Covid, continua a prendere forma: sembra infatti certo che a muoversi a breve in tal senso sarà la Lombardia.

È ciò che ha potuto evincere "Il Corriere" riuscendo ad esaminare il contenuto di una email diretta proprio al pool di esperti della Regione e inviata da Marco Trivelli, attualmente direttore generale dell'assessorato alla Sanità, il quale si è fatto portavoce delle richieste dei vertici dell'Ente pubblico. Lo scopo sarebbe quello di "rendere più restrittive alcune limitazioni nelle città maggiormente interessate dall’incremento della curva dei contagi, come a Milano". I punti più caldi saranno discussi direttamente durante una riunione che avrà luogo nel pomeriggio di oggi, lunedì 12 ottobre, intorno alle ore 17.

Nella mail si fa riferimento all'intenzione di tornare indietro fino al raggiungimento delle limitazioni imposte nelle fasi iniziali della pandemia, partendo dall'"orario di chiusura bar, anticipato alle 18 come nel mese di marzo". Oltre a ciò, in arrivo anche la "riduzione del carico sul trasporto pubblico attraverso l’utilizzo della didattica a distanza nelle scuole secondarie di secondo grado e lo smart working in ogni contesto applicabile".

Nell'attesa, dunque, che il nuovo Dpcm studiato dal governo giallorosso abbia inizio (e già si parla addirittura di intrusioni nelle abitazioni private degli italiani), la regione Lombardia inizia studiare delle contromisure contro il Coronavirus sul territorio, a partire ovviamente dalla città di Milano.

Il capoluogo lombardo registra una media di 500 nuovi casi di Covid ogni giorno (al momento all'incirca la metà dei numeri che quotidianamente si riscontrano in Lombardia). E proprio per questo motivo diviene d'obbligo il primo problema da affrontare: nella sua mail diretta agli esperti Trivelli parla di allerta massima. Al momento pare, ma finchè non ci sarà un'ufficialità i dubbi rimangono, che le attività scolastiche e quelle produttive vengano garantite, ma non c'è possibilità di escludere nuove e pesanti chiusure nel caso in cui il numero dei contagi abbia un'ulteriore impennata.

Preoccupazione è stata espressa dal governatore della Lombardia, che spera non si arrivi a decisioni estreme:"Oggi incontreremo il governo e cercheremo di ottenere delle misure che non vadano ad incidere sull'economia. Non possiamo permetterci di creare altre chiusure che possano creare dei problemi", ha detto Attilio Fontana dinanzi alla platea di Assolombarda riunita nell'assemblea annuale a Linate, come riportato da AdnKronos. "Abbiamo qualche idea di misura restrittiva e ne parleremo con il governo oggi, poi vedremo. Vogliamo ascoltare il governo cosa ci dice prima di fare delle richieste", ha concluso.

Dal canto suo, Trivelli ha tenuto a specificare che non ci sia ancora nulla di certo e definitivo: "In relazione alle informazioni pubblicate da alcuni organi d'informazione e relative a provvedimenti che Regione Lombardia starebbe assumendo in riferimento all'emergenza Covid-19, si specifica che il documento citato, di natura tecnica e sottoposto a vincolo di riservatezza, contiene un ventaglio di proposte che il gruppo di lavoro denominato 'Commissione Indicatorì ha elaborato ad uso del Comitato tecnico scientifico, quale materiale istruttorio per la riunione odierna", spiega in un comunicato proprio il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, come riportato da LaPresse.

"Non si tratta, quindi, né di orientamenti già stabiliti e tantomeno di decisioni già assunte", conclude.

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