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La crescita va avanti. Ma l'inflazione tira il freno ai consumi

Confindustria: "Il Pil perde forza". Il ministro Fitto: "Il 31 maggio la cabina di regia del Pnrr".

La crescita va avanti. Ma l'inflazione tira il freno ai consumi

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Lo scenario economico italiano resta positivo ma fragile secondo l'analisi mensile sulla congiuntura di Confindustria. I consumi sono soffocati dall'inflazione, gli investimenti crescono ma a un tasso ancora debole a causa del costo del credito e la fiducia delle imprese cala, così come quella delle famiglie sulla propria situazione economica.

La crescita del Pil nel secondo trimestre continua anche se a ritmi più moderati, trainata soprattutto dai servizi (turismo), mentre industria e costruzioni sono meno solidi. L'inflazione persiste, i tassi di interesse salgono e i prestiti diminuiscono. L'indice dei prezzi al consumo ha interrotto il suo calo in aprile (+8,2% annuo, da +7,6%), ma secondo l'Ufficio studi la tendenza al ribasso continuerà, grazie alla costante discesa del prezzo del gas e agli effetti del rialzo dei tassi. I prezzi degli alimentari restano alti, al +11,8%, ma si prevede un calo graduale perché le materie prime non registrano ulteriori rialzi (in aprile +49% dal 2019). A livello globale mentre negli Usa riparte l'industria, rallenta la Cina, cresce l'India, in Italia l'export cala e l'industria fatica.

A maggio, la fiducia delle imprese è scesa: meno ordini e attese più basse sulla produzione. Frena la domanda estera e l'export italiano di beni si è fermato, in media, nel primo trimestre 2023. Quanto ai consumi, a marzo sono scesi i beni alimentari (-0,7%), ma nel settore auto sono ripartite le immatricolazioni, con una spinta della domanda dopo mesi di contrazione (+9,7% in 4 mesi).

Il tasso dei prestiti frena il credito. Quello pagato dalle imprese italiane è balzato a 4,30% a marzo, oltre il triplo del 2021 (1,18%). Così lo stock di prestiti alle imprese si contrae sempre di più (-1% annuo a marzo).

I servizi trainano la crescita, con il turismo sopra ai livelli del 2022 nel primo trimestre (+30,7% di spesa dei viaggiatori stranieri), e ormai tornato a quelli pre Covid. La produzione industriale invece diminuisce ancora a marzo (-0,6%), ed è il terzo calo consecutivo.

Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo dal Festival dell'Economia di Trento parla per l'Italia di «una crescita a due facce, dove il manifatturiero consolida i risultati del 2022 e anche il forte rimbalzo del 2021. Sono soprattutto i servizi a dare la crescita e anche a contribuire all'inflazione». Secondo De Felice l'inflazione nel settore servizi «sarà l'ultima componente a scendere verso una previsione poco sopra il 2% alla fine di quest'anno. Gli altri settori stanno già contribuendo in maniera forte a una riduzione dei prezzi». E il calo deciso di quello del gas sta dando «un grande beneficio alle imprese e e al potere di acquisto per le famiglie, visto il calo delle bollette». Gli occhi del governo guardano alla crescita del Pil, da cui dipenderanno le risorse per rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale. Che per quest'anno vale 8,5-9 miliardi.

Intanto, Il 31 maggio si terrà a palazzo Chigi la cabina di regia, convocata dal ministro Raffaele Fitto, per la prima relazione semestrale sul Pnrr del governo Meloni.

Lo stesso Fitto, in relazione a quanto rilevato dalla Corte dei Conti sui tempi di spesa del Pnrr, ha affermato che «sarebbe auspicabile un approccio costruttivo» dei giudici contabili «in fase di rendicontazione, campionamento e di verifica dei risultati».

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