Cronache

Critica democratica contro critica paludata È la guerra del palato

Abbiamo confrontato i giudizi Tripadvisor con quelli delle guide. E le sorprese sono tante

Critica democratica contro critica paludata È la guerra del palato

«E sperienza di cui non vado fiera. Assurda. Non consiglierei assolutamente il ristorante sotto nessun profilo». «Ma siamo a Modena o a Montecarlo...?? Ahahah. Porzioni minime e prezzi esorbitanti!! Ma il cibo deve riempire lo stomaco o gli occhi?? BOH??». «Locale piccolo e privo di finestre. Tutto fumo e niente arrosto!!!!! Alla larga!!».

Le succitate recensioni (refusi, punteggiatura ipertrofica e sgrammaticature compresi) sono state tutte pubblicate negli ultimi mesi su quel generatore di rancori gastronomici che è Tripadvisor. Non si riferiscono a un cinese chiuso un mese sì e uno no dai Nas, ma all'Osteria Francescana. Cioè il migliore ristorante del mondo secondo la classifica Fifty Best che è una sorta di Oscar della ristorazione.

Abbiamo detto: migliore ristorante del mondo. Non secondo. Migliore.

Eppure questi sono giudizi espressi da persone che hanno pagato circa 300 euro per togliersi lo sfizio di mangiare nel tempio della haute cuisine. Certo, ci sono 1252 utenti che definiscono l'esperienza eccellente e 226 molto buona. Ma 107 la liquidano come media (media!), 63 scarsa e 55 pessima. Ciò che fa del ristorante di Massimo Bottura il quarto di Modena dopo (udite udite) l'Antica Moka («mai avrei potuto immaginare che il gelato alla zucca abbinato ad una fonduta di parmigiano potesse essere così meraviglioso». Capito, Massimo?), l'Hosteria Giusti («La vera eccellenza enogastronomica modenese umile di sacrificio, lontana dai flash, attori, calciatori e partiti politici») e l'Olimpia restaurant («Siamo stati così entusiasti di questo ristorante che mi sembrava aver scritto una recensione immediatamente dopo averlo scoperto!», qualunque cosa voglia dire).

Capite? Primi al mondo e quarti a Modena. Nemo propheta in patria (o quello che è).

Il fatto è che esistono due critiche. Quella paludata e quella «de strada». E raramente vanno d'accordo.

Abbiamo fatto un esperimento. Abbiamo preso i dieci tristellati italiani e abbiamo visto che giudizio dànno i recensori democratici, quelli dell'uno vale uno, che tu sia Enzo Vizzari o Achille Persichetti.

E abbiamo visto che molti ristoranti top sono i primi del loro territorio (ma in piccole realtà di provincia come Brusaporto, Rubano, Canneto sull'Oglio), ma altri no: oltre a Bottura, il St. Hubertus di Norbert Niederkofler a San Cassiamo in Alta Badia (quarto su 25), Uliassi a Senigallia (secondo su 259), La Pergola di Heinz Beck a Roma (72° su 10.370 dietro anche la trattoria Tonnarello), e l'Enoteca Pinchiorri di Firenze, che addirittura e al 320° posto su 2204 ristoranti nel capoluogo toscano.

Poi abbiamo preso le due città italiane più grandi. A Milano su tripadvisor vince Sapori Solari, davanti a Nòa, The Lab (Unconventional Burger), Maison Touareg, Shaolin State of Mind, Neta, Panzarotti, Yazawa, Pomet e Bistrò Bio. Il primo stellato è undicesimo: Vun dello chef Andrea Aprea. Poi ci sono Enrico Bartolini al Mudec (due stelle e 20° posto), Cotraste (una stella e 26°), Seta (due stelle e 31°), il magnifico giapponese Iyo (una stella e 34°). Tutti gli altri stellati sono fuori dalla top 100: Cracco addirittura 2371° su 6847 ristoranti, ma là avrà giocato anche un po' di antipatia per il personaggio televisivo. Ma a nessuno interessa Roberto Conti, chef di Trussardi alla Scala, immalinconito al'883° posto malgrado la sua lucente stella Michelin.

A Roma il suddetto Beck è l'unico stellato nei primi cento. Il Pagliaccio di Anthony Genovese, due stelle, su Tripadvisor è impantanato nell'angiporto della ristorazione, al 1075° posto («veramente insignificante per non dire peggio», scrive arnaldoo219) . Assaje, Bistrot64, The Corner, Tordomatto sono oltre il millesimo posto. L'Enoteca al Parlamento addirittura al 3694°.

Ah, a Roma al primo posto c'è «Oh Dog! Hot dog & Burger Store», del quale l'utente antiopa decanta il panino «green con luganega».

Houston, abbiamo un problema. L'Italia del gusto è spaccata in due. Il buono non è uguale per tutti. E un po' di rabbia per i cuochi artificiali c'è.

Populismo? O cattivogustismo? Non saremo noi a rispondere.

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