
«Di fronte al pericolo più grande che l'Europa sta correndo negli ultimi 80 anni stiamo dando una risposta reale e concreta, che non si ferma di fronte alle differenze politiche ma sa unire gli interessi dei nostri popoli per un bene supremo, che è quello della difesa e della libertà». Il ministro Guido Crosetto ha spiegato così gli scopi della quarta riunione del «Gruppo dei Cinque» che si è tenuta ieri a Roma con gli omologhi di Francia, Germania, Polonia e Regno Unito.
«Non pensiamo di essere migliori di altri, ma siamo convinti che dobbiamo costruire un'Europa della Difesa e che gli americani avranno una considerazione ancora maggiore di noi quando dimostreremo in modo concreto di provvedere a questo», ha aggiunto il ministro della Difesa italiano. Alla riunione ha partecipato anche il viceministro della Difesa ucraino e l'appoggio europeo a Kiev è stato al centro dei lavori. «Continueremo il coordinamento a sostegno all'Ucraina, evitando duplicazioni e massimizzando l'impatto degli aiuti», ha detto Crosetto. I cinque ministri europei della Difesa sono stati concordi nel condannare l'atteggiamento ambiguo di Vladimir Putin, ma stanno già predisponendo su come operare non appena verrà decretato il «cessate il fuoco». «Non importa chi rappresenterà l'Europa, perché abbiamo una visione e un obiettivo comune e - ha aggiunto Crosetto - ragioniamo come se ci fosse già la tregua». Un altro tema centrale del vertice è stata la difesa europea. «Siamo consapevoli che ognuna delle nostre nazioni è troppo piccola per affrontare le sfide che abbiamo avanti. Dobbiamo recuperare un gap anche industriale», ha ammonito il ministro che, poi, ha aggiunto: «Le nostre industrie non erano preparate a produrre la quantità di armamenti che ora sono necessari per difenderci». Serve un cambio di passo, ma sulla deterrenza nucleare la linea non cambia: l'Italia «non si è mai posta particolarmente il problema» dal momento che può «contare su quella degli Stati Uniti, oltre che su quella dei nostri alleati storici, Francia e Regno Unito».
A tal proposito, il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu ha assicurato che «la deterrenza nucleare francese è sempre stata più vasta delle nostre frontiere, mai egoistica». Il ministro britannico John Healey ha annunciato: «Se è necessario siamo disponibili a mandare truppe in Ucraina, assieme ad altri attori. Non vorrei dare altri dettagli perché non vorrei informare anche Putin, ma ci sono delle pianificazioni che però dovrebbero rimanere classificate».
Il ministro tedesco Boris Pistorius ha detto che «La Germania potrebbe fornire ulteriori aiuti militari per la difesa aerea e marittima all'Ucraina», mentre il suo omologo polacco Kosiniak-Kamysz ha ribadito che Varsavia non invierà le sue truppe.
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