Crosetto si smarca: "Israele semina odio". La rabbia di Ue e Usa. Bibi è sempre più solo

L'indignazione di Bruxelles: "Inorriditi". Biden: "Salvare i civili". L'Onu: si indaghi

Crosetto si smarca: "Israele semina odio". La rabbia di Ue e Usa. Bibi è sempre più solo
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Il mondo condanna l'attacco israeliano contro un campo profughi vicino a Rafah, mentre la Casa Bianca invita Tel Aviv a «prendere ogni precauzione per proteggere i civili», dopo che Joe Biden aveva definito una eventuale offensiva dell'alleato nella città nel sud di Gaza una «linea rossa» che lo avrebbe costretto a riconsiderare il sostegno degli Usa.

Per il premier israeliano Benjamin Netanyahu gli ultimi raid aerei sono «un tragico incidente di cui rammaricarsi», mentre l'esercito dello Stato ebraico ha detto di aver «intrapreso passi per minimizzare il rischio di colpire civili non coinvolti, inclusa la sorveglianza aerea e l'uso di armi speciali da parte dell'aviazione». Inoltre, ha fatto sapere il portavoce militare, l'attacco «non è avvenuto nell'area umanitaria di al Mawasi, dove l'Idf ha incoraggiato i civili ad evacuare», e sono state utilizzate precise informazioni di intelligence. L'Onu ha chiesto a Israele un'indagine «approfondita e trasparente», oltre che «adottare misure immediate per proteggere meglio i civili», e il coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, ha «condannato gli attacchi aerei israeliani che hanno colpito le tende degli sfollati». L'amministrazione Biden è sotto pressione in seguito all'ordine della Corte internazionale di giustizia a Tel Aviv di «fermare immediatamente la sua offensiva militare» a Rafah, e rimane cauta, tanto che inizialmente un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca ha commentato: «Siamo a conoscenza delle notizie sull'incidente e stiamo raccogliendo ulteriori informazioni».

Il mondo condanna: il presidente francese Emmanuel Macron è «indignato dai raid israeliani», l'Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell'Ue Josep Borrell è «inorridito», e «condanna questo fatto con la massima fermezza». Il ministro della Difesa Guido Crosetto, parlando a SkyTg24, ha detto che «siamo di fronte a una situazione sempre più difficile nella quale il popolo palestinese viene compresso senza tener conto delle drammatiche difficoltà e dei diritti di uomini, donne e bambini innocenti che nulla hanno a che fare con Hamas. Questa cosa non è più giustificabile». «Siamo convinti che Israele dovesse risolvere il problema con Hamas - ha aggiunto - ma fin dal primo giorno abbiamo detto che questa cosa andava affrontata in modo diverso. Tutti gli Stati sono concordi che su Rafah doveva fermarsi. Ho l'impressione che Israele semini odio. Non siamo stati ascoltati e ora guardiamo con disperazione la situazione». Crosetto ha precisato in una nota che durante l'intervento ha pronunciato frasi che aveva «condiviso con l'omologo israeliano e che non tutti gli organi di stampa hanno riportato in maniera integrale, creando confusione ed equivoci sulle mie parole che di certo non equivalgono a una banale condanna di Israele». «Fare considerazioni di verità con il mio omologo per indurlo a considerare i rischi e le conseguenze delle operazioni militari e ribadire la necessità dell'unica soluzione diplomatica possibile (due popoli e due Stati) è il primo dovere di qualsiasi collega di un Paese amico come sono io ed è l'Italia verso Israele - ha spiegato -. L'offensiva a Rafah rischia di far crescere ancor di più e radicare i sentimenti di odio per Israele sia in Medioriente che altrove. E questo odio può sfociare in atti e rischi di volgare e pericoloso antisemitismo».

Intanto si profila un altro scontro diplomatico con Israele da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia che oggi riconosceranno lo Stato palestinese, una mossa che per il ministro degli esteri di Madrid, José Manuel Albares, «ci avvicinerà all'obiettivo che tutti aneliamo di una convivenza pacifica e sicura in Medio Oriente».

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