Dagli affitti brevi ai tagli alla metro. Tajani incalza i ministeri della Lega

L'azzurro: "Matteo pensi alla linea C di Roma". Ma i leghisti: "Solo una rimodulazione di risorse". No a Zaia nel governo

Dagli affitti brevi ai tagli alla metro. Tajani incalza i ministeri della Lega
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La politica innanzitutto. Il vicepremier e ministro degli Esteri non fa mistero di una certa insofferenza per quelle che considera le "ingerenze" dei burocrati del Mef. La legge di Bilancio, fa capire il leader di Forza Italia parlando a Bruxelles a margine della riunione del Ppe, deve essere il frutto di scelte politiche. Come a dire che nessun scaricabarile sui tecnici ministeriali è consentito.

Il riferimento è alla tassa aggiuntiva sugli affitti brevi il cui inserimento sembrava essere definitivamente scongiurato dopo il vertice di governo. Adesso la battaglia si sposterà in Parlamento, promette il vicepremier. "La norma va cancellata, bisogna lasciare la situazione attuale. Noi voteremo contro in Parlamento - spiega -. Presenteremo un emendamento soppressivo". Sul risultato finale il leader azzurro si mostra ottimista.

"Non mi pare sia il provvedimento qualificante la manovra - dice -. La legge di bilancio è orientata a sostenere il ceto medio, la norma più importante è quella che aveva chiesto FI, la riduzione dell'Irpef al 33% e l'allargamento della piattaforma fino a 50mila euro e arrivare fino a 200mila euro scalando la parte dei 50 mila". Un aggiustamento che lo stesso Tajani considera un "segnale al ceto medio". "Questa era la scelta più importante. E si tratta di scelte strutturali - aggiunge il vicepremier -, mentre quella della rottamazione è una scelta limitata nel tempo, che farà entrare anche soldi nelle casse dello Stato, ma non è la norma principale, quella che caratterizza la manovra". Tra le righe, quindi, continua il braccio di ferro con l'altro vicepremier. Un confronto, quello con Salvini, che si allarga anche al tavolo delle Regionali con il nodo Zaia.

L'"incoronazione" di Stefani come campione del centrodestra in Veneto apre la questione su come e dove piazzare Zaia. Il governatore uscente sarà capolista in tutte le circoscrizioni. Un nobile gesto che dovrebbe fruttargli un riconoscimento a livello nazionale tanto che per lui si pensa a un rimpasto di governo. "Non è il momento - taglia corto, però, il leader azzurro -. Il governo in questo frangente non può permettersi un rimpasto". Un no a Zaia che sa più di frecciata al leader del Carroccio al quale il ministro degli Esteri rivolge poi un appello a riconsiderare strategici e quindi indispensabili i finanziamenti alla tratta ferroviaria Napoli-Afragola e alla metro C di Roma. "Le infrastrutture servono alla competitività, non sono soldi buttati", aggiunge. In serata però la Lega con una nota smentisce il ministro: "La manovra non prevede alcun taglio ai fondi per la Metro C. Non si tratta di tagli, ma di una semplice riprogrammazione di risorse".

Da Bruxelles, prima di volare a Napoli per incontrare il candidato del centrodestra Edmondo Cirielli, Tajani ha avuto modo di ricordare come l'Europa deve trovare una soluzione che non penalizzi quanti lavorano

nell'automotive. "Se non verrà modificato il regolamento che pone fuorilegge la vendita di auto con motore a scoppio a partire dal 2035 -ricorda il vicepremier -, in Italia rischiano di sparire settantamila posti di lavoro".

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