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"Dai mamma...". La naturalezza di Ginevra

Quante volte, nell'arco di una giornata, una figlia riesce a dire "Dai, mamma!"? Un'infinità. Forse anche di più

"Dai mamma...". La naturalezza di Ginevra

Quante volte, nell'arco di una giornata, una figlia riesce a dire «Dai, mamma!»? Un'infinità. Forse anche di più. Non «Dai, papà!», quello lo dicono meno. Dai, mamma! è una dolce, a volte straziante, litania. Cadenza la giornata, le ore, a volte i minuti. È incessante, una specie di goccia. E la piccola Ginevra, lì nella biblioteca del Palazzo apostolico, sembra dirlo. Un sussurro. Due parole. «Dai, mamma!».

Perfetta, nel suo vestitino scuro. Le ballerine in tinta. I piedini inclinati, le braccia penzoloni. Buttata addosso a mamma Giorgia, in una di quelle contorsioni dolcemente stravaccate che soltanto le bambine (tutti i bambini) sono in grado di adottare quando si annoiano. Tutti in posa, ma lei no. Il momento è solenne. Non per Ginevra. Lei volta le spalle agli obiettivi, proprio mentre i fotografi scattano le fotografie di rito. Un flash, poi un altro. Ma la piccola continua a starsene di spalle. Gli occhi puntati addosso all'unica persona che le interessa davvero in quella stanza, la madre. Non possiamo sapere se le sta dicendo qualcosa. Possiamo immaginarlo perché i piccoli, anche a sei anni, faticano a tenere il silenzio per più di un minuto. E quindi: se sta dicendo qualcosa, con buona probabilità sono quelle parole lì: «Dai, mamma, andiamo!». Non le importa nulla che la madre è il presidente del Consiglio, che si trovano in Vaticano, che l'uomo tutto vestito di bianco che se ne sta in piedi accanto a lei e che mamma e papà sono andati a trovare, non è una persona qualunque ma papa Francesco. Solo una cosa le importa. «Dai, mamma, andiamo!». E magari: «Andiamo a giocare insieme».

E la Meloni (il premier) sorride, di un sorriso bellissimo. Perché non c'è niente di più bello che avere addosso un figlio. Niente di più bello che poterne sentire il calore.

Anche quando non è il momento, anche quando accanto a te ci sono il Papa o l'uomo più potente del mondo.

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