Dall'energia all'IA, ecco tutti i punti deboli dell'Unione

Il continente perde competitività soprattutto nell'hi-tech e nella ricerca di terre rare

Dall'energia all'IA, ecco tutti i punti deboli dell'Unione
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Minerali critici, difesa, energia, burocrazia sono settori dove la macchina dell'Ue procede con il freno a mano tirato. Ecco una radiografia, tema per tema, di tutti i ritardi europei.

TERRE RARE

L'Ue per il proprio fabbisogno dipende da un numero limitato di fornitori. La totalità dell'estrazione di terre rare e il 99% della relativa lavorazione provengono da paesi terzi. La Cina detiene rispettivamente il 68% e l'85% delle terre rare mondiali nelle fasi di estrazione e lavorazione. Si tratta di elementi utilizzati nella difesa per la realizzazione di sistemi radar e sonar, ottiche per la visione notturna e munizioni a guida di precisione, oltre che per il caccia F-35.

DEBITO PUBBLICO

14.822 miliardi è la cifra record del debito pubblico europeo. Secondo Eurostat alla fine del primo trimestre del 2025, il rapporto debito/PIL ha raggiunto l'88,0%, in aumento rispetto all'87,4% del quarto trimestre del 2024. Il declassamento del rating francese è la spia di questo malessere. La Germania, pur avendo in tasca la tripla A, è in ansia a causa di una poderosa spinta fiscale annunciata dal governo e dal conseguente indebitamento complessivo.

DIFESA

L'industria della difesa europea è complessivamente frammentata. Per un quarto di secolo la spesa è progressivamente diminuita, dalla fine della Guerra Fredda fino all'invasione russa della Crimea. Prima conseguenza si ritrova nella diminuzione cronica della capacità militare. Nel 2014 il picco negativo con 147 miliardi di fondi (sono saliti a 326 nel 2024). Solo dal 2022 i principali produttori hanno iniziato a rafforzare la capacità, mentre altri players come Cina, Turchia, Iran e Russia lo hanno fatto da decenni prima. Inoltre servono almeno 300.000 soldati in più per scoraggiare un'eventuale aggressione esterna.

SICUREZZA INFORMATICA

Sono poche le organizzazioni in Europa che hanno sviluppato strategie per affrontare i rischi legati alla sicurezza informatica: lo rivela una ricerca ISACA secondo cui il 67% dei professionisti europei ritiene che il calcolo quantistico potrebbe aumentare i rischi per la sicurezza informatica, solo il 4% dichiara che la propria organizzazione ha una strategia definita.

AUTOMOTIVE

Il settore rappresenta la summa dei ritardi europei, dal momento che è stata indicata una data/tagliola al 2035 senza la necessaria programmazione cuscinetto. Il settore sconta adesso un poderoso calo delle vendite, prezzi energetici elevatissimi, la concorrenza globale cinese che incombe ed una prospettiva commerciale incerta. L'attuale percorso di riduzione delle emissioni di CO2 nel trasporto su strada può essere raggiunto, anche se necessita di una ridefinizione, ma solo se verranno attuate strategie per ottenere batterie europee, più colonnine di ricarica in città e arterie stradali, accanto a costi più bassi. Tutte iniziative che sono in ritardo.

ENERGIA

In area euro i prezzi del gas naturale sono quattro volte superiori a quelli Usa: una zavorra per imprese che non sono messe nelle condizioni di competere alla pari con quelle di altri paesi. Solo lo scorso febbraio Bruxelles ha presentato il Clean Industrial Deal, un progetto da 100 miliardi su competitività, decarbonizzazione e semplificazione: la guerra in Ucraina è iniziata nel febbraio 2022, dunque ci sono voluti tre anni per costruire uno strumento ad hoc, mentre ancora non è stato attuato il disaccoppiamento tra remunerazione delle rinnovabili e del nucleare dalla generazione fossile.

IA

Se usata con sagacia, può essere un moltiplicatore di affari.

Ma mentre Usa e Cina lo scorso anno hanno prodotto rispettivamente 40 e 15 large foundation models, l'Ue appena 3. Solo ora è stata programmata la realizzazione di cinque giga-fabbriche di IA in Europa. Molto in ritardo rispetto a Pechino e Washington.

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