
Colpire ancora più duramente Mosca nei suoi interessi economici, finanziari e strategici per convincere Vladimir Putin a prendere parte alle trattative per la fine del conflitto in Ucraina. I 40 Paesi riuniti a Tirana studiano la risposta alla Russia, per coordinarsi, specie dopo il fallimento dei colloqui di Istanbul dove il capo del Cremlino è stato il grande assente, provocando di conseguenza la diserzione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. A dare il primo segnale è l'Unione europea, che annuncia il 17esimo pacchetto di sanzioni, mentre prepara il 18esimo con una strategia precisa. «Le sanzioni mordono. Stiamo aumentando ulteriormente la pressione per portare Putin al tavolo dei negoziati», ha spiegato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, postando una foto con Zelensky e il presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa.
Il pressing si tradurrà nei seguenti provvedimenti principali: 1) embargo ai gasdotti NordStream 1 e 2, che trasportano il metano dalla Russia all'Europa occidentale; 2) inserimento nella lista nera di altre navi, circa 200, della flotta ombra russa, comprese le petroliere, usate da Mosca per aggirare il tetto al prezzo del petrolio che l'Occidente ha cercato di imporre; 3) sanzioni a 75 entità, fra singoli individui, aziende e banche russe o di Paesi terzi legate all'industria militare russa; 4) tetto massimo più basso per il prezzo del petrolio greggio. Previsti anche interventi sulle violazioni dei diritti umani e sull'uso di agenti antisommossa come mezzo di guerra nell'ambito del regime di sanzioni sulle armi chimiche.
Il pacchetto colpisce le imbarcazioni come non era mai accaduto finora: quasi 2.500 soggetti e 300 navi dall'inizio della guerra. Sarà varato formalmente martedì in sede europea, mentre si lavora già al 18esimo blocco di misure, come ha annunciato Kaja Kallas, l'Alta rappresentante Ue per gli Affari esteri. «Vogliamo una pace giusta e duratura per l'Ucraina e una sicurezza duratura per tutta l'Europa», ha ribadito von der Leyen, dopo aver annunciato di essere «fermamente al fianco» di Zelensky e che la «priorità immediata» dell'Ue «è un cessate il fuoco completo e incondizionato». Posizioni in linea con Kiev, che chiede di aumentare le sollecitazioni su Putin e ringrazia i Paesi che si stanno muovendo in tal senso: «La nostra posizione - aggiunge il leader ucraino - è che se i russi rifiutano un cessate il fuoco completo e incondizionato e la fine delle uccisioni, devono seguire sanzioni severe. La pressione sulla Russia deve essere mantenuta finché la Russia non sarà pronta a porre fine alla guerra. Grazie a tutti coloro che nel mondo stanno aiutando». Londra seguirà le stesse orme: «Se Putin non viene per negoziare una tregua incondizionata, deve pagare un prezzo», ha spiegato il primo ministro britannico Keir Starmer.
Attesa per le mosse di Donald Trump, che secondo Macron e Starmer sta lavorando con loro per coordinare la risposta. Il leader Usa spera tuttavia ancora in un faccia a faccia con Putin per dare una svolta al negoziato e potrebbe attendere i prossimi sviluppi prima di mosse eclatanti.
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