
Ci aveva lavorato per tutto il fine settimana, facendo sponda con J.D. Vance e tenendo contatti costanti con Ursula von der Leyen. L'obiettivo di Giorgia Meloni, come anticipato ieri dal Giornale, era chiaro: cancellare la «tagliola» delle trattative, improvvisamente anticipata al primo giugno, e convincere il presidente degli Stati Uniti a ripristinare la scadenza originaria del 9 luglio. Alla fine nella notte tra domenica e lunedì da Donald Trump è arrivato l'annuncio atteso da Palazzo Chigi: «La presidente della Commissione europea mi ha chiamato e chiesto un'estensione rispetto alla scadenza del primo giugno» per i dazi al 50%. «Ha chiesto il 9 luglio e ho accettato».
Per la presidente del Consiglio è un risultato importante che conferma ancora una volta quali e quanti frutti stia portando il suo ruolo da pontiera sull'asse transatlantico. Un ruolo che Palazzo Chigi rivendica facendo sapere che «Donald Trump e Ursula von der Leyen hanno avuto una conversazione telefonica sulle negoziazioni commerciali in corso tra gli Stati Uniti e l'Unione europea. Un contatto sostenuto dagli sforzi diplomatici del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha lavorato instancabilmente dietro le quinte per promuovere il dialogo transatlantico e l'unità europea. Anche in questa occasione il presidente del Consiglio ha confermato il ruolo dell'Italia quale ponte tra Washington e Bruxelles, grazie alle eccellenti relazioni con entrambi i leader. Uno sviluppo che dimostra ancora una volta la crescente influenza dell'Italia sullo scacchiere geopolitico».
Fonti comunitarie, parlando con l'Ansa, confermano che c'è stato un colloquio telefonico tra Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni. La conversazione, viene sottolineato, è avvenuta «nel contesto della telefonata che von der Leyen ha avuto con Donald Trump» e ha portato alla sospensione fino al 9 luglio dei dazi al 50% annunciati da Washington.
La trattativa Usa-Ue resta in salita, nonostante l'Europa sia «pronta ad avanzare nelle trattative in maniera veloce e decisa; per raggiungere questo accordo, abbiamo tempo fino al 9 luglio», come conferma la presidente della Commissione europea. Ma il segnale è comunque positivo e indica la volontà di provare a tenere vivo il dialogo, con una messa in pausa coerente con la tattica degli stop and go, come spiega l'eurodeputato Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo, «È Trump in purezza, l'andirivieni sui dazi rientra nella modalità di trattare da parte del presidente Usa».
A Bruxelles, però, aumenta l'ottimismo, con la portavoce di von der Leyen che evidenzia l'importanza della telefonata «che dà nuovo impulso alle trattative. Le parti hanno concordato di accelerare le negoziazioni commerciali, rimanendo in stretto contatto». Il portavoce del commissario al Commercio Maros Sefcovic, invece, conferma che rimane sul tavolo delle negoziazioni la proposta di azzerare i dazi sulle merci industriali («zero per zero»). «Questa proposta - spiega - continua ad essere vista dall'Ue come un punto di partenza interessante per una buona negoziazione e verrà riproposta nelle prossime ore in una telefonata tra il commissario Sefcovic e il segretario al Commercio usa Howard Lutnick». Parallelamente, però la Commissione lavora anche alla controffensiva tariffaria nel caso non si arrivasse a un accordo.
Un segnale importante arriva anche dai mercati, anche se mancano all'appello le piazze di Londra e New York chiuse per festività, rispettivamente per la Spring Bank Holiday e il Memorial Day. Dopo l'annuncio del rinvio dei dazi, le borse europee registrano tutte buoni rialzi. Non fa eccezione Milano che chiude in positivo dell'1,3%.