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De Magistris resta in carica: ricorso del Viminale respinto

Confermata la decisione del Tar che aveva sospeso la decisione del prefetto. Forza Italia: "Ora il parlamento corregga le storture della legge Severino"

De Magistris resta in carica: ricorso del Viminale respinto

Luigi De Magistris conserva la fascia tricolore e resta (per ora) sindaco di Napoli. I ricorsi del governo e di due associazioni contro la decisione del Tar Campania sono stati espinti dal Consiglio di Stato. Viene così confermata la sospensiva del Tar che ha bloccato gli effetti della delibera con cui il prefetto lo aveva sospeso da sindaco per la legge Severino.

Dal primo ottobre ad oggi cinquanta giorni vissuti sul filo. Tutto ha avuto inizio la sera del primo ottobre quando il prefetto di Napoli Francesco Musolino, in applicazione della legge Severino, ha sospeso il primo cittadino partenopeo una settimana dopo la condanna a un anno e tre mesi per abuso di ufficio riportata nell’ambito del processo Why Not. Oggi, dopo l’esame in camera di consiglio, la terza sezione del Consiglio di Stato presieduta da Pier Giorgio Lignani ha deciso di mantenere De Magistris in carica. I ricorsi contro la sospensiva del provvedimento prefettizio sono stati presentati dal governo, per tramite del ministro dell’Interno Angelino Alfano e della prefettura di Napoli, e dalle associazioni il Movimento difesa del cittadino e l’Associazione lotta piccole illegalità. Sono stati esaminati congiuntamente e insieme rigettati. "Nel bilanciamento degli interessi coinvolti, riveste prevalenza quello inerente alla prosecuzione del mandato elettivo", scrive il Consiglio di Stato legando quest’aspetto al giudizio di costituzionalità pendente sulla legge Severino e sollevato proprio nell’ambito del caso de Magistris. Fermo restando che la questione posta alla Corte costituzionale non entra nel giudizio del Consiglio di Stato, i giudici hanno spiegato che la stessa prosecuzione del mandato da sindaco non è "reversibile per il periodo di estromissione in caso di esito favorevole del giudizio di costituzionalità, mentre ad un suo esito negativo segue la reviviscenza della misura di sospensione medio tempore resa inefficace". Secondo il Consiglio di Stato, inoltre, "la misura di cautela adottata dal primo giudice (cioè la sospensiva del Tar Campania rispetto al provvedimento del Prefetto che ha sospeso de Magistris da sindaco, ndr) per il suo carattere interinale e la subordinazione della sua efficacia al tempo necessario per la conclusione del giudizio di costituzionalità, si configura conforme agli indirizzi della giurisprudenza della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia europea, tesi a privilegiare l’effettività della tutela giurisdizionale e l’integrità delle posizioni coinvolte dal contendere fino alla decisione di merito".

"Al di là della specifica vicenda di de Magistris, che per noi deve dimettersi per come ha mal governato Napoli e non per altro - commenta il senatore Domenico De Siano, coordinatore regionale campano di Forza Italia - è evidente che prima ancora che la Consulta possa occuparsene, il parlamento assuma un’iniziativa che possa correggere vere e proprie storture di quella legge, a partire dalla questione della retroattività".

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