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Debito comune per il gas? Berlino dice "ni", ma è giallo

Secondo Bloomberg il governo Scholz è favorevole, poi la smentita di Reuters. E il price cap scivola a novembre

Debito comune per il gas? Berlino dice "ni", ma è giallo

L'attesa svolta nella risposta europea al caro energia si tinge di giallo. Ieri infatti prima era filtrata l'indiscrezione che il governo tedesco avesse aperto all'emissione di debito comune dell'Ue per finanziare le misure a sostegno dei Paesi membri di fronte allo choc energetico. A rilanciarla è stata Bloomberg, secondo cui il cambio di posizione di Olaf Scholz sarebbe dovuto alle critiche ricevute dai partner europei per il piano di aiuti tedesco da 200 miliardi.

In serata però è arrivata la doccia fredda tramite Reuters: la Germania non ha intenzione di sostenere un'emissione congiunta di debito dell'Unione europea per contrastare il caro bollette. «Tali piani non sono noti nel governo», ha aggiunto una fonte a Reuters. Insomma, gli animi a Berlino sono come minimo divisi.

Tornando alle ricostruzioni di Bloomberg l'apertura di Scholz sarebbe in ogni caso condizionata al fatto che i fondi siano erogati dall'Ue sotto forma di prestito e non di sovvenzioni, replicando lo schema già attuato con il fondo Sure durante la pandemia che ha garantito prestiti fino a 100 miliardi ai singoli Paesi. Non sono ancora noti i dettagli del nuovo programma ma si tratterebbe di un pacchetto molto inferiore ai 724 miliardi previsti dal recovery fund. Dove, aveva sottolineato lo stesso cancelliere tedesco al vertice dei leader Ue tenutosi la scorsa settimana, «ci sono ancora molte risorse disponibili».

Scholz vorrebbe inoltre verificare l'orientamento del nuovo governo italiano in merito al recovery fund.

Si vedra. In ogni caso la Germania nel frattempo fa da sola e, The Guardian, pagherà la bolletta del gas di dicembre a tutte le famiglie e piccole e medie imprese». La misura, che in altri tempi si sarebbe definita sovranista, prevede un «rimborso completo una tantum» seguito «da uno schema di sussidi in primavera per limitare le bollette». Ciò significa che da marzo 2023 a fine aprile 2024, le famiglie tedesche pagherebbero 0,12 euro per kilowattora per il primo 80% del consumo di gas dell'anno scorso mentre l'industria dal 1 gennaio 2023 fino alla fine di aprile 2024 pagherebbe 0,07 euro per kilowattora per il primo 70% di utilizzo dell'anno scorso. Una decisione di questo genere, se da un lato mitigherà gli aumenti dei costi dell'energia per i cittadini, dall'altro porterà a una maggiore competitività per le aziende tedesche a discapito delle concorrenti degli altri paesi europei, Italia compresa.

Intanto a Praga oggi e domani si svolge la riunione dei ministri dell'energia con l'obiettivo di fare il punto sui dettagli della risposta europea al caro energia, in particolare sul prezzo del gas secondo le linee indicate dal Consiglio Europeo.

Si attende la proposta della Commissione europea per fronteggiare il caro energia e il presidente Ursula Von der Leyen ha dichiarato a margine di un incontro con la premier estone Kaja Kallas: «Noi come Commissione entro le prossime due settimane arriveremo ad una proposta per calmierare i prezzi dell'energia e dell'elettricità. L'obiettivo è ridurre i prezzi a un certo livello senza mettere in pericolo la sicurezza dell'approvvigionamento».

Le proposte verranno poi discusse nel vertice dei capi di stato e di governo il 20-21 ottobre e in seguito inizierà il negoziato dopo l'incontro dei ministri dell'energia previsto a Bruxelles il 25 ottobre. A quel punto sarà necessaria una nuova riunione a novembre per chiudere la partita. Nel frattempo le diplomazie continueranno a lavorare per cercare di smussare la posizione tedesca.

La speculazione sembra comunque allentare la sua presa: anche ieri, infatti, il prezzo del gas è sceso, pur restando ancora sopra i 150 euro al mwh: la chiusura ieri al mercato di Amsterdam è stata pari a 154,12 euro.

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