Decapita il padre e mostra la testa su YouTube: "È all'inferno"

Justin Mohn, 33enne della Pennsylvania (Levittown) è stato arrestato dopo aver postato online un video inquietante in cui reggeva la testa mozzata di suo padre

Decapita il padre e mostra la testa su YouTube: "È all'inferno"
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Una scena da film horror. Justin Mohn, 33enne della Pennsylvania (Levittown) è stato arrestato dopo aver postato online un video inquietante in cui reggeva la testa mozzata di suo padre, secondo quanto riferito da Fox News. La polizia ha rinvenuto il corpo del padre del ragazzo decapitato in un'abitazione di Middletown Township, a Bucks County. «Gli agenti della polizia sono entrati e hanno scoperto che il padre al piano superiore era deceduto» ha confermato il capo della polizia di Middletown Joe Bartorilla fuori dall'abitazione in cui si è verificato il terribile omicidio, secondo il Buck County Courier Times. Gli investigatori hanno quindi fermato un sospettato il cui veicolo è stato trovato a due ore di distanza, nella contea di Lebanon. Si tratterebbe appunto del figlio minore della vittima, che avrebbe condiviso il macabro filmato su YouTube.

Il filmato di 14 minuti, rimosso dalla rete, mostra il 33enne che solleva la testa mozzata: «Questo è il capo di Mike Mohn, un impiegato federale da oltre 20 anni e mio padre». La testa è avvolta in un sacchetto di plastica insanguinato. «Ora è all'inferno per l'eternità come traditore del suo Paese» afferma il giovane, prima di attaccare il governo, invitando le «milizie» di tutti gli Stati Uniti a unirsi e uccidere i funzionari federali «sul posto». Nel video, l'omicida se la prende con l'amministrazione Biden e invoca una «rivoluzione contro il regime» dell'attuale presidente Usa. Il video, intitolato «Mohn's Militia - Call to Arms for American Patriots» (La milizia di Mohn - Chiamata alle armi per i patrioti americani), è stato pubblicato su YouTube e sembra essere stato registrato in una camera da letto dove Mohn sembra leggere un manifesto scritto sullo schermo del suo computer.

Nel filmato, Mohn afferma di essere il comandante di una fantomatica rete di milizie americane mentre inveisce contro i migranti, l'amministrazione Biden, la comunità Lgbtq, Black Lives Matter e le «folle di estrema sinistra».

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