
I rapporti con la «suocera» erano tesissimi, tanto da aver cercato sul web come uccidere per avvelenamento una persona e come cancellare tracce ematiche sul materasso. Per la Procura di Civitavecchia sarebbe stata la compagna del figlio ad uccidere mentre dormiva con una quindicina di coltellate Stefania Camboni, la donna di 58 anni trovata morta giovedì mattina nella sua abitazione di Fregene, località di mare a due passi dalla capitale.
Nella notte gli investigatori hanno fermato, con l'accusa di omicidio aggravato dalla minorata difesa e di abuso di relazioni domestiche e di ospitalità, Giada Crescenzi, di 31 anni, che viveva con il figlio della vittima al piano superiore del villino del delitto. La macchina della vittima in una cunetta, come se fosse finita fuori strada, il suo portafogli trovato per strada: solo una messinscena per depistare le indagini, secondo i magistrati. Dietro all'omicidio ci sarebbero discussioni legate all'eredità, gli investigatori hanno subito concentrato le indagini nell'ambito familiare, anche perché la casa non presentava segni di effrazione. La donna uccisa non vedeva di buon occhio la nuora. I due si erano conosciuti sul posto di lavoro, dove erano impiegati come guardie giurate all'aeroporto di Fiumicino, anche se Giada da qualche mese non lavorava più con l'istituto di vigilanza. Sembra che negli ultimi tempi i rapporti con la suocera si fossero inaspriti, come dimostrerebbe un annuncio che la 31enne aveva pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo di Fregene in cerca di un appartamento in affitto dove poter andare con il compagno. Oggi nel carcere di Rebibbia, a Roma, si terrà l'interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo. «Si è trattato di un omicidio brutale, avvenuto nel sonno e con premeditazione», dice l'avvocato Massimiliano Gabrielli, legale di parte civile. Ma la donna, dal carcere, continua a ribadire la sua innocenza. Come spiega il suo difensore, Anna Maria Anselmi: «È molto provata ma ferma e determinata a confermare la sua estraneità davanti al giudice. Già agli inquirenti ha racconto di avere cenato mercoledì sera assieme a Stefania, poi con il compagno è andata in stanza da letto: lui è uscito per andare al lavoro, mentre lei si è messa a letto».
E le ricerche sul web? «Quella sul sangue per eliminare tracce delle mestruazioni, quella sull'avvelenamento non era per le persone ma per le piante. E comunque - ricorda l'avvocato - la signora è morta accoltellata e non avvelenata».
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