Continuano a scoccare le scintille tra Stati Uniti e Iran, malgrado la recentissima revoca delle sanzioni internazionali, resa possibile dallo storico accordo dello scorso luglio sul programma nucleare di Teheran e seguita dallo scambio di prigionieri tra i due Paesi. John Kerry, che pure si era affrettato a ringraziare gli interlocutori per la «rapida soluzione» della vicenda, è andato infatti su tutte le furie perchè il regime degli ayatollah ha diffuso un video nel quale si vedono i dieci marinai americani, arrestati martedì scorso nel Golfo Persico per violazione delle acque territoriali iraniane, umiliati dai loro carcerieri appartenenti al corpo scelto dei Guardiani della Rivoluzione, i pasdaran: il filmato mostra i prigionieri, una donna e nove uomini, inginocchiati a terra con le mani intrecciate dietro la schiena, e tenuti sotto il tiro di mitragliette puntate minacciosamente contro di loro.«Nel vederlo mi sono arrabbiato molto», ha dichiarato il segretario di Stato Usa. «Mi sono sentito frustrato e furioso». La registrazione è stata effettuata a cura degli stessi pasdaran o forse da soldati regolari, ha riconosciuto Kerry, ma senza alcun coinvolgimento diretto da parte del governo della Repubblica Islamica: «Che io però non scuso», si è affrettato a sottolineare, «perchè per cose del genere scuse non ne esistono. I nostri, malauguratamente ma inavvertitamente, sono entrati in acque iraniane». Niente altro che possa giustificare una gogna mediatica, insomma.
Il capo della diplomazia di Washington ha poi escluso qualsiasi rapporto tra il rilascio reciproco dei prigionieri e la fine delle sanzioni, mentre il Comando Centrale ha fatto sapere che nulla è stato sottratto dai Guardiani della Rivoluzione a bordo delle due vedette statunitensi sequestrate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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