Coronavirus

Il popolo della notte in piazza per riaprire

Non vogliono ristori, vogliono lavorare. Lo dice Lorenzo Angeli, general manager della discoteca La Bussola in Versilia, ma è quello che chiedono tutti i colleghi fermi da 17 mesi

Il popolo della notte in piazza per riaprire

Non vogliono ristori, vogliono lavorare. Lo dice Lorenzo Angeli, general manager della discoteca La Bussola in Versilia, ma è quello che chiedono tutti i colleghi fermi da 17 mesi. In attesa di una data dal governo che tarda ad arrivare, nonostante il parere favorevole del Cts. Mentre fuori dai locali si balla ovunque, nei bar, nei pub, negli stabilimenti, nei rave clandestini. E senza alcun accorgimento.

Per questo le principali associazioni di categoria del settore, tra cui Silb-Fipe, tornano in piazza oggi per lanciare il loro grido d'allarme e chiedere a gran voce di poter finalmente tornare a far divertire la gente. «Quotidianamente assistiamo ad assembramenti, spesso danzanti, di ogni tipologia e in ogni luogo - si legge in una nota del sindacato - in piazza, in spiaggia, nei lounge bar, nelle feste private illegali, nei sempre più numerosi rave party. Insomma, si balla ovunque e senza regole, meno nei luoghi dove potrebbero esserci controllo e sicurezza: le discoteche! Il Cts ha deliberato la possibilità di ripartenza per il settore con rigide regole. E allora perché il governo non stabilisce una data per tornare, prima possibile, a lavorare?». Rispondendo al question time alla Camera ad un'interrogazione sulle iniziative a sostegno del comparto, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha ribadito la sua disponibilità al confronto con tutte le componenti perché si torni a ballare in pista. «Ci sono le condizioni per riaprire in sicurezza», assicura, elencando le «armi» da usare per non dover richiudere tutto come accaduto la scorsa estate: «Green pass, tampone negativo, misurazione della temperatura all'ingresso, delimitazione della capienza, vaccinazione del personale di servizio dipendente e tracciabilità degli utenti».

Le richieste di risposte da parte dei gestori dei locali sono state accolte da parte della politica, con Matteo Salvini e Giorgia Meloni in pressing sul governo per sbloccare la situazione.

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