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L'ultimo "disastro" di Gad Lerner

La trasmissione si chiama La scelta. I partigiani raccontano ed è iniziata l'altro ieri su Rai 3. La prima puntata è stata un flop e ha raggiunto solo il 4% di share

L'ultimo "disastro" di Gad Lerner

Esordio da dimenticare per il nuovo programma di Gad Lerner sui protagonisti della Resistenza italiana. La trasmissione si chiama La scelta. I partigiani raccontano ed è iniziata lunedì 27 aprile su Rai 3. La prima puntata è stata dunque un flop per il giornalista. Certo non lo aiuta il fatto di andare in onda alle 20.20 in contemporanea con i telegiornali della sera, che lo hanno battuto senza problemi.

Gli ascolti

Inoltre, l'altro ieri aveva la concorrenza del programma Stasera Italia su Rete 4 e della serie Instinct su Rai 2. In questo caso il confronto sembrava più aperto e invece Gad Lerner ha perso anche contro di loro, sprofondando al 4% di share e riuscendo a prevalere solo sulla serie The O.C. su Italia 1. In più il programma è stato tra quelli meno performanti di tutto il palinsesto di Rai 3 dalla fascia pomeridiana a quella notturna. Basti pensare che il Tg3 si è attestato al 17,6% e Report ha raggiunto il 9,2%.

Per il conduttore è stata una vera e propria disfatta. La Scelta ha ottenuto poco più di un milione di spettatori ma bisogna considerare che alle 20.20 moltissimi italiani sono davanti alla televisione e quindi arrivare a quella cifra è abbastanza semplice. Non è la prima volta che un programma di Lerner ha scarsi risultati. L’anno scorso il talk show L’approdo era precipitato da un milione e 174 mila spettatori della priuma puntata ai 353 mila dell’ultima.

Il programma

La trasmissione raccoglie una selezione delle testimonianze dirette dei partigiani dell'Anpi, ultime rappresentanti viventi della lotta al fascismo. Rappresenta un programma in linea con il progetto editoriale di Rai 3 di raccontare l‘Italia attraverso le storie delle donne e degli uomini che hanno partecipato alla Resistenza. Il conduttore vuole intrecciare ricordi autobiografici e memoria narrativa.

Come riporta Libero, le interviste hanno un ritmo molto lento ma questo è abbastanza comprensibile in quanto gli intervistati sono persone con più di 90 anni. Inoltre, dalle esperienze sembra emergere che partigiani si nasca e non lo si diventi e quindi passa l’idea che gli interlocutori fossero antifascisti prima della Resistenza. Poi occorre dire che viene raccontato una parte di questo mondo in quanto molti partigiani sono diventati antifascisti solo dopo l’8 settembre 1943.

Infine, il programma è troppo lungo perchè andrà in onda fino all'8 maggio e racconterà ogni aspetto della Resistenza. Si va dal momento della scelta alle storie dei partigiani guerrieri, delle donne, dei bimbi e dei contadini, senza dimenticare gli amori partigiani.

Insomma molte puntate che alla lunga risultano stancanti.

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