Elezioni politiche 2022

Caos al comizio della Meloni. Ora indaga pure la Digos

Le immagini della Digos sono al vaglio degli inquirenti per individuare i responsabili dei disordini durante il comizio di Giorgia Meloni a Cagliari

Caos al comizio della Meloni. Ora indaga pure la Digos

Il comizio di Cagliari di Giorgia Meloni è stato scandito dalle contestazioni. Oltre all'attivista Lgbtq che è riuscito a salire sul palco di piazza del Carmine dove la leader di Fratelli d'Italia stava parlando, numerosi attivisti hanno scandito contro e protestato per la sua presenza nel capoluogo sardo. Durante e subito dopo la fine del comizio, infatti, sono scoppiati grossi tafferugli in città e le immagini registrate dalla Digos sono ora al vaglio degli inquirenti per individuare altre persone eventualmente coinvolte. "I soliti professionisti del disordine non hanno perso occasione per infastidire il lavoro delle forze dell'ordine manifestando in maniera prevaricatoria il loro dissenso. Solo l'alta professionalità degli uomini in divisa ha permesso che nulla di particolarmente grave accadesse gestendo in maniera esemplare l'ordine pubblico. Il disaccordo politico e ideologico si manifesta nella legalità e nessuno può pensare di poter rimanere impunito dinanzi a gesti provocatori e di scontro fisico come quelli visti ieri", ha dichiarato Luca Agati, segretario provinciale Sap Cagliari.

Per il momento non emergono novità, ma le indagini della Digos proseguono. Sono quattro le persone denunciate per resistenza a pubblico ufficiale e turbativa di comizio. Tra le persone identificate, per il momento una trentina secondo fonti della questura, c'è anche il giovane salito sul palco a pochi minuti dall'inizio del comizio della leader di FdI sventolando una bandiera arcobaleno chiedendo il riconoscimento dei diritti della comunità Lgbtq. Secondo quanto rilevato fino a questo momento, le contestazioni di Cagliari si sono svolte su due diversi binari: da un lato a manifestare c'erano gli indipendentisti sardi e dall'altra gli esponenti della sinistra e dei centri sociali. Sono state sventolate, in una zona lontana dal palco di Piazza del Carmine, bandiere con l'albero deradicato di Arborea, emblema di volontà di autogoverno come nel periodo giudicale. "Stasera, noi ragazzi di A innantis! Siamo scesi in piazza del Carmine insieme a tanti altri coetanei, indipendentisti e attivisti per i diritti civili, durante il comizio di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia", si legge nella pagina di un'associazione indipendentista che ha rivendicato la contestazione.

L'obiettivo degli indipendentisti è quello di rivendicare l'autonomia della Sardegna e a tal proposito sono stati scanditi slogan in sardo. "A fora s'Italia de sa Sardigna", ha gridato alcuni indipendentisti. Non sono mancati i cori più generici, i classici "siamo tutti antifascisti". In ogni caso, i disordini sono durati pochi minuti con l'immediato schieramento di due file di forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Ma tutto quello che è successo è stato filmato. Da lì ripartono le indagini anche per capire come improvvisamente siano nati i disordini. Il clima in città era già rovente e carico d'odio nelle ore precedenti il comizio di Giorgia Meloni, come dimostrano alcuni tweet comparsi sui social. "Cagliari. Merde col tricolore per Meloni. Mi prudono le mani", scrive un utente su Twitter inquadrando due persone anziane sul lungo porto cittadino che, con una bandiera ancora arrotolata in mano, si dirigono verso il luogo del comizio.

Questi, dovrebbero essere i democratici italiani.

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