Dj Godzi stroncato a Ibiza a 35 anni, si indaga per omicidio

Il producer napoletano famoso in tutto il mondo viveva sull'isola da 10 anni. Ieri effettuata l'autopsia

Dj Godzi stroncato a Ibiza a 35 anni, si indaga per omicidio
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La comunità musicale internazionale è in lutto per la morte del producer napoletano Michele Noschese, in arte Dj Godzi, 35 anni, morto in circostanze misteriose a Ibiza, dove viveva e creava la sua musica da oltre dieci anni.

Quello che è accaduto al musicista nella notte tra venerdì e sabato ancora non è chiaro, ma già nelle ore immediatamente successive al decesso la notizia della scomparsa del musicista - poi confermata da fonti vicine alla famiglia - era rimbalzata nelle pagine social di musica elettronica, di cui il dj era un maestro indiscusso, tanto da essersi ritagliato negli anni grazie alla sua identità musicale riconoscibile un posto di rilievo nei club europei più noti, da Londra a Barcellona, da Parigi agli Stati Uniti. La rete è invasa di messaggi e tributi di amici e colleghi ancora increduli. Post e fotografie in sua memoria stanno facendo il giro del mondo. Le cause della morte del musicista sono ancora in corso di accertamento da parte delle autorità spagnole. Ma sono scattate le indagini per omicidio. Mentre si attende l'esito dell'autopsia, che è stata effettuata ieri, gli investigatori stanno cercando di ricostruire le sue ultime ore di vita. Sul corpo non sarebbero stati riscontrati segni di violenza. Michele Noschese ha sempre mantenuto uno stretto riserbo sulla sua vita privata e la sua famiglia non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. La vicenda che riguarda il 35enne è seguita con la massima attenzione dal consolato generale italiano a Barcellona in stretto raccordo con la Farnesina sin dalla prima segnalazione. Il consolato sta fornendo ogni possibile assistenza alla famiglia, con la quale è in costante contatto.

Era figlio di un noto medico napoletano. Prima di dedicarsi alla musica si era laureato in Economia e commercio e si era dedicato al calcio professionistico. Aveva rifiutato di giocare nella serie A svizzera e aveva abbandonato il calcio ai massimi livelli per inseguire il suo sogno dal dj set. Era appassionato in particolare di musica dance ed elettronica, ma anche di techno. Dopo aver vissuto per un periodo a Londra, dove si era formato musicalmente, si era trasferito a Ibizia per seguire il suo istinto creativo e dare sfogo alla sua libertà espressiva. La sua scomparsa lascia un vuoto nella scena underground internazionale e nel cuore di chi lo ha conosciuto.

"Siamo veramente addolorati da questa notizia, Michele aveva un cuore gentile e faceva parte della famiglia Mood dopo aver pubblicato il suo edit Love This Game su Mood Edits", lo ricorda la piattaforma artistica dei dj-producers Mood Child Art.

I messaggi di cordoglio hanno invado i social: "Amico mio non mi sembra vero, vorrei non fosse vero. Ti ricorderò per sempre come una persona piena di entusiasmo, determinazione per la tua più grande passione, la musica, e con un cuore enorme", scrive Riccardo.

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