Donald minaccia i jihadisti. "Pronti ad annientarvi"

Continua lo stillicidio della restituzione dei corpi dei rapiti. Netanyahu: scontro tra apocalisse e umanità

Donald minaccia i jihadisti. "Pronti ad annientarvi"
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"Se Hamas continua a uccidere persone a Gaza, cosa che non era prevista dall'accordo, non avremo altra scelta che entrare e ucciderli". Terminator Trump entra a gamba tesa nel fragile processo di pace in Medio Oriente minacciando la milizia jihadista impegnata in una serie di brutali regolamenti di conti nella Striscia, dove da giorni compie esecuzioni sommarie ai danni di presunti collaborazionisti con Israele, con la fretta di chi sa che potrebbe avere ancora i giorni contati per farlo.

Insomma è vero che, come ripete da giorni benjamin Netanyahu la guerra non è affatto finita. Il primo ministro israeliano per la verità più che delle stragi di civili palestinesi nella Striscia si preoccupa del rientro dei corpi degli ostaggi morti, che procede a rilento. Ieri Bibi - che ha sentito al telefono il presidente americano - ha definito la situazione uno "scontro tra barbarie e illuminismo, tra un'apocalisse senza fine e l'umanità", invitando Hamas a "rispettare i suoi impegni con i mediatori e a restituire le salme. Non scenderemo a compromessi su questo punto". Mercoledì sera, Hamas ha consegnato due bare contenenti i resti di Inbar Hayman e Muhammad al-Atrash e afferma di aver recuperato i corpi di tutti gli ostaggi deceduti "che è riuscita a raggiungere". Hayman è l'ultima donna non ancora tornata in Israele, Muhammad al-Atrash era un militare, sergente maggiore. Il gruppo terroristico palestinese detiene ancora i resti di 19 ostaggi a Gaza. E il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha minacciato di riprendere i combattimenti se Hamas non rispettasse l'accordo di tregua, rivelando di aver ordinato all'esercito di preparare un "piano per annientare" il movimento islamista in caso di ripresa degli scontri. "Se Hamas si rifiuta di rispettare l'intesa, Israele, in coordinamento con gli Stati Uniti, riprenderà i combattimenti e agirà per ottenere la sconfitta totale di Hamas". Il cui braccio armato, le brigate armate al-Qassam, chiede più tempo perché la ricerca degli ultimi corpi "richiede un grande sforzo".

Le accuse verso l'esecutivo dello Stato ebraico intanto non si placano. I sequestrati israeliani superstiti liberati da Hamas sarebbero potuti tornare a casa "molto prima", e in numero maggiore, se il governo di Netanyahu non avesse ostacolato a lungo i negoziati e "fatto saltare accordi" precedentemente delineati. È la denuncia di una delle reduci di quell'odissea, Arbel Yehud. Yehud è stata rilasciata dopo 500 giorni di prigionia nell'ambito di una tregua precedente, mentre il suo compagno, Ariel Cunio, è appena tornato a casa. Il Forum delle famiglie ha chiesto al governo israeliano in risposta di interrompere l'attuazione dell'accordo di cessate il fuoco.

Nonostante tutto ciò l'amministrazione Trump sta lavorando per costruire la pace, contribuendo a istituire una forza di sicurezza multinazionale per Gaza, a selezionare potenziali leader civili palestinesi e a compiere i primi passi verso la ricostruzione dell'enclave, a partire da Rafah. Ma non solo.

Gli Usa stanno facendo pure pressione perché si passi alla fase successiva del processo di pace. Intanto 600 camion di aiuti a Gaza passeranno da Kerem Shalom, mentre è stato annunciato che il valico di Rafah sarà aperto domenica ma non potranno transitarvi gli aiuti.

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