Si arroventa il clima fra Italia e Austria dopo l'iniziativa unilaterale di Vienna di concedere doppio passaporto e cittadinanza agli abitanti di lingua tedesca e ladina dell'Alto Adige. Il governo d'oltreconfine da qualche mese sta preparando una bozza di legge per rendere concreto il suo progetto e domenica i media locali hanno rilanciato la notizia che la nuova norma dovrebbe essere pronta entro i primi di settembre. L'iniziativa aveva cominciato a prendere forma già nel marzo scorso quando i ministri dell'Interno e degli Esteri di Vienna avevano organizzato un incontro invitando i rappresentanti politici dell'Alto Adige. Il vertice era stato disertato dagli esponenti italiani e dal nostro ambasciatore a Vienna in segno di protesta, ma il governo austriaco, nonostante la presa di distanza di Roma non ha fatto retromarcia.
Ieri le prime, dure reazioni ufficiali del nostro governo. «Le notizie in merito alla volontà del governo austriaco di procedere sulla strada del doppio passaporto per i cittadini sudtirolesi destano inquietudine - ha affermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro -. Se fosse confermato quanto riportato dai media, saremmo di fronte a un atto inopportuno e ostile che intendiamo respingere con fermezza». Fraccaro ha detto di essere in contatto con il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che l'ha definito un atto «prima che ostile, francamente curioso sull'opportunità del quale ci interroghiamo». Moavero, in visita a Berlino, ha spiegato che «la concessione della cittadinanza di uno Stato ai cittadini di un altro Stato che già condividono la cittadinanza europea ci sembra un gran bisticcio di cittadinanza e di parole». «Vienna ha sottolineato ancora Fraccaro rinunci a ogni velleità, già espressa in passato, su un tema così importante evitando ulteriori strumentalizzazioni politiche ed elettorali». Ma l'Austria non cede di un millimetro e ribadisce che i requisiti legali per la concessione della cittadinanza austriaca ai sudtirolesi «ci saranno al più presto nel 2019/2020».
La posizione di Roma resta comunque netta e ribadita in una nota della Farnesina diffusa annunciando che l'ambasciatore italiano, Sergio Barbanti, è stato incaricato di chiedere chiarimenti alle autorità austriache. Una richiesta ufficiale di spiegazioni è stata anche inoltrata all'ambasciata austriaca a Roma.
Durissime anche le reazioni politiche. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha accusato Vienna di preparare la «secessione dell'Alto Adige» e avvertendo che Fdi è pronta alle barricate per difendere l'Italianità di quelle terre».
Micaela Biancofiore, parlamentare altoatesina di Forza Italia ha promesso che «se Kurz (il premier austriaco, ndr) non verrà fermato, organizzerò una manifestazione al confine del Brennero invitando tutti gli italiani alla difesa dei confini costati migliaia di vite».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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