Guerra in Ucraina

Draghi condanna Putin: "Finisce l'illusione che la pace sia scontata"

Il premier parla al Senato: "Risposta rapida e ferma ai ricatti sul nucleare. Ora misure impensabili fino a pochi mesi fa". Sul gas assicura: "Ridurremo la dipendenza italiana dalla Russia"

Draghi condanna Putin: "Finisce l'illusione che la pace sia scontata"

Non tarderà ad arrivare la risposta dell'Italia nei confronti dell'azione militare della Russia ai danni dell'Ucraina. Lo ha assicurato il premier Mario Draghi nel corso delle sue comunicazioni all'Aula del Senato, garantendo che la reazione del nostro Paese al "ricatto estremo del ricorso alle armi nucleari" sarà nella maniera più assoluta "rapida, ferma e unitaria". Il presidente del Consiglio ha parlato di una vera e propria "svolta decisiva" nella storia europea.

"Negli ultimi decenni molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa. Che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici", ha aggiunto. Tutto ciò mette in risalto una nuova realtà e "ci obbliga a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili".

È stata espressa la solidarietà al governo ucraino e a tutte le cittadine e cittadini dell'Ucraina. Ribadita a gran voce la vicinanza alle 236mila persone di nazionalità ucraina presenti in Italia "che vivono giorni drammatici per il destino dei propri cari". Le parole del premier arrivano all'indomani dell'approvazione del decreto che contiene nuove disposizioni per garantire ulteriori aiuti a Kiev, che si andranno a integrare a quelli previsti nel decreto del 25 febbraio.

La minaccia del nucleare

Draghi ha sottolineato che tollerare una guerra d'aggressione nei confronti di uno Stato sovrano europeo "vorrebbe dire mettere a rischio, in maniera forse irreversibile, la pace e la sicurezza in Europa". Motivo per cui "non possiamo lasciare che questo accada". Nelle scorse ore il presidente Putin ha messo in allerta le forze di deterrenza russe, incluso il dispositivo difensivo nucleare: per il premier si tratta di un "gesto grave che però dimostra quanto la resistenza degli ucraini e le sanzioni inflitte alla Russia siano efficaci".

Segnali preoccupanti stanno arrivando anche dalla vicina Bielorussia, i cui cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese denuclearizzato: "Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi".

L'appello alla Russia

Il presidente del Consiglio, nel condannare la posizione di Vladimir Putin, ha rivolto un appello alla Russia: al Cremlino è stato chiesto di "ascoltare" le voci di dissenso e di "abbandonare i suoi piani di guerra". Il capo del governo italiano ha espresso grande ammirazione nei confronti di chi sta manifestando in Russia contro l'azione militare in Ucraina, ricordando che dall'inizio dell'invasione sono circa 6mila le persone a essere state arrestate.

Le conseguenze sul gas

I conflitti tra Ucraina e Russia avranno inevitabilmente dei riflessi nell'ambito energetico: in tal senso Draghi ha fatto sapere che il governo sta studiando una serie di misure "per ridurre la dipendenza italiana dalla Russia" poiché non si può "essere così dipendenti dalle decisioni di un solo Paese". Tra le opzioni al vaglio rientrano l'incremento di importazioni di gas da altri fornitori (come l'Algeria o l'Azerbaijan) e un "maggiore utilizzo dei terminali di gas naturale liquido a disposizione".

Il premier ha aggiunto che, qualora fosse necessario, si potrebbe decidere di "adottare una maggiore flessibilità sui consumi di gas". Un altro punto importante riguarda la diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, da intendersi come un obiettivo da perseguire "indipendentemente da quello che accadrà alle forniture di gas russo nell'immediato".

Le richieste all'Ue

Draghi nel suo intervento si è rivolto anche all'Unione europea, a cui ha chiesto di accelerare e farsi valere su diversi fronti. Per lo stoccaggio e l'approvvigionamento di gas ha indicato l'importanza di un "approccio comune" per ottenere prezzi più bassi dai Paesi produttori e "assicurarci vicendevolmente". Le conseguenze sul prezzo dell'energia andranno affrontate con nuove misure a sostegno delle imprese e delle famiglie: "È opportuno che l'Unione europea le agevoli, per evitare contraccolpi eccessivi sulla ripresa".

L'afflusso di rifugiati che ha già incominciato ad arrivare dall'Ucraina impone di "rivedere le politiche d'immigrazione che ci siamo dati come Unione europea". Il premier non si è nascosto e ha detto a chiare lettere che in passato l'Ue "si è dimostrata miope nell'applicare regolamenti datati, come quello di Dublino, invece di adottare un approccio realmente solidale".

Quanto alla discussione sulle nuove regole di bilancio in Europa, il presidente Draghi ha sottolineato che la crisi in atto ha evidenziato ancora una volta la necessità "di avere una visione davvero strategica e di lungo periodo". Si parla ad esempio di nuove regole per favore gli investimenti nelle aree di maggiore importanza per il futuro dell’Europa, come la sicurezza o la difesa dell'ambiente. "Il disegno esatto di queste regole deve essere discusso con tutti gli Stati membri.

Tuttavia, questa crisi rafforza la necessità di scrivere regole compatibili con le ambizioni che abbiamo per l'Europa", ha concluso.

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