Stop alle fibrillazioni, avanti con il cronoprogramma e via alla fase di accelerazione. Mario Draghi non vuole perdere tempo e prosegue per la sua strada, indicando nella rapidità di azione la stella polare che caratterizzerà il suo governo almeno fino a dicembre 2021. Il presidente del Consiglio, intervenuto in conferenza stampa, è stato chiarissimo: il Paese non può permettersi fasi di stallo e di incertezze. E dunque ha annunciato che anche l'attività dell'esecutivo incrementerà: da qui a fine anno "ci saranno in media due Consigli dei ministri a settimana".
Draghi vuole accelerare
Non si tratta di un'indicazione vincolante, ma va intesa come una "metodologia di lavoro". Tradotto: non bisogna aspettarsi precisamente 24 riunioni di maggioranza da oggi fino a dicembre, ma comunque l'orientamento è quello di fare prestissimo. Un punto su cui Draghi ha posto grande attenzione: questa necessità nasce dal fatto che "i tempi iniziano a essere corti" e all'orizzonte vi sono numerosi provvedimenti cardine da affrontare.
Ieri il premier ha dichiarato che "l'azione del governo non segue il calendario elettorale". E oggi lo ha ribadito, sottolineando che l'accelerazione nell'approvazione delle misure "è dovuta al fatto che il grado di preparazione delle misure è avanzato". Dunque è arrivato il momento di chiudere. Fermo restando che fino ad ora il governo ha "sempre mantenuto" gli impegni presi.
I prossimi impegni del governo
Quanto alla riforma della concorrenza, è già prevista nel Consiglio dei ministri che si dovrebbe tenere entro il mese di ottobre. Altro tema importante è quello relativo alla questione dei balneari, per cui il governo sta riflettendo alla luce di una serie di sentenze del Consiglio di Stato prevista a breve: "È forse opportuno vedere cosa dicono queste sentenze".
Inoltre è stato chiesto a tutti i ministri di partorire ulteriori provvedimenti che dovessero essere necessari per semplificare gli iter attuativi dei singoli progetti del Recovery Fund: "Molti di questi sono arrivati e presto faremo un altro provvedimento che introdurrà altre semplificazioni".
Il faccia a faccia con Salvini
Nelle scorse ore è andato in scena un botta e risposta a distanza tra Matteo Salvini e il premier Draghi. I ministri della Lega hanno disertato il Cdm sulla delega fiscale, denunciando problemi di metodo e di merito. Si era parlato addirittura di una possibile crisi di governo, ma l'allarme sembra essere rientrato: oggi i due si incontreranno per chiarirsi e discutere dei prossimi impegni dell'esecutivo.
Intanto il numero uno del Carroccio ha dettato una serie di condizioni: mettere per iscritto che non aumenteranno le tasse e togliere dalla delega fiscale alcuni articoli che destano sospetti.
"Di noi ci fidiamo, ma se dopo Draghi verrà Monti che ha già dimostrato di aumentare le tasse sulla casa o di innalzare le tasse sui Bot, sui risparmi? Preferisco metterle per iscritto le cose", è la preoccupazione di Salvini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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