«Eravamo in casa da amici, mi faceva pesanti avance». Drogata e violentata la notte di San Silvestro nella Napoli bene. Quando Francesca, chiamiamola così, 29 anni, si sveglia in un appartamento al Vomero è stordita e completamente nuda. Sotto accusa il figlio del compagno della madre. L'uomo, dopo la denuncia, si presenta in Procura: «È stato un rapporto consensuale», la sua versione. È l'ennesima storiaccia di violenza, complici dosi di Gbl o Ghb, note come droga dello stupro, consumata tra il bancone di un bar e un paio di feste organizzate per festeggiare il nuovo anno. A raccontare alla polizia è la 29enne in lacrime. «Mi stava addosso, l'ho respinto più volte e l'ho persino spintonato. Abbiamo fatto un brindisi, poi c'è stato il buio». Si attendono gli esami di laboratorio per stabilire quali sostanze avrebbe assunto la donna. La polizia deve ricostruire i suoi movimenti nel quartiere dalle telecamere. Una vicenda tutta da chiarire anche se i medici che hanno visitato la vittima confermano la presenza di lesioni compatibili con una violenza sessuale.
La donna, che non vive più a Napoli, era in città per le feste di Natale. Il Capodanno lo vuole passare tra una festa e l'altra per rivedere amici di infanzia. Nella prima casa incontra l'uomo con il quale avrebbe dovuto pranzare in famiglia il giorno dopo. Decidono di salutare altri conoscenti. Salgono in auto, si fermano a bere in un bar «trendy» in zona Medaglie d'Oro. Da questo momento i ricordi diventano confusi. Francesca ricorda che l'uomo le stava addosso. La voce incerta, le immagini della serata sbiadite.
La mattina del 1° gennaio la 29enne si sveglia completamente nuda in casa del secondo gruppo di amici. Dormono tutti. Il 2 gennaio racconta: «Non sapevo com'ero finita lì, cosa ci facevo in quella situazione». E da questo il forte sospetto di aver assunto, a sua insaputa, sostanze psicotrope.
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