Coronavirus

Due anni dopo nelle Rsa nulla è cambiato. Niente visite per i parenti anche se vaccinati

Nonostante il decreto legge, molte strutture continuano a scegliere la strada dell'isolamento. Eppure le dosi hanno fatto crollare la mortalità

Due anni dopo nelle Rsa nulla è cambiato. Niente visite per i parenti anche se vaccinati

Cosa è cambiato nelle Rsa due anni dopo l'emergenza Covid? Purtroppo molti degli anziani e dei pazienti con disabilità restano soli. Chiusi e isolati lontano dai loro affetti. Nonostante un decreto legge approvato dal governo lo scorso 24 dicembre che ha dato il via libera alle visite per i vaccinati con booster, e test antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti, molte strutture hanno scelto la strada delle porte chiuse.

Non bastano le tre dosi di vaccino, non è stato sufficiente immunizzare pazienti e parenti: le Rsa, moltissime, troppe, restano inaccessibili.

Come se le proteste, le richieste disperate dei parenti che invocano un incontro nel pieno rispetto delle regole, nonostante i pareri dei medici a giurare che guai interrompere il legame con i famigliari, le visite restano chimere. Per gli anziani questi due anni sono un calvario interminabile che non intravede la fine. Al telefono la Fondazione Don Gnocchi di Salice Terme spiega che le visite sono sospese in attesa di una direttiva da parte della Direzione sanitaria. Quando nessuno lo sa. E intanto il tempo scorre. Il comitato Libro Verde delle strutture per disabili e malati psichici della regione Emilia-Romagna, lancia l'allarme: «il silenzio è il peggior nemico, le istanze dei pazienti, dei familiari e lavoratori possono e devono convergere». «Mia mamma è depressa nel ritrovarsi ancora isolata, spiega una signora che ha la madre al Pio Albergo Trivulzio di Milano. Lei come si sentirebbe a 90 anni chiuso in una struttura senza sapere quando potrà rivedere la figlia o il figlio o i parenti? Gli anziani sono reclusi mentre noi siamo tornati alla normalità».

È come se in quelle mura il tempo fosse rimasto immobile al primo istante dell'emergenza quando l'unica possibilità era barricare. «Mio padre ha compiuto 80 anni pochi giorni fa ma non l'ho potuto vedere. Eppure io ho tre dosi di vaccino», spiega una figlia che ha il padre ricoverato in Versilia. L'impressione è che la chiusura resti la strada più comoda. E lo dicono anche i dati.

Nel mese di gennaio l'impennata dei contagi nella popolazione generale ha avuto un riflesso anche nelle Strutture residenziali per anziani ma il tasso di ricoveri e decessi è rimasto a livelli molto bassi grazie all'ampia copertura vaccinale relativa anche al booster. Lo dimostrano i numeri dell'aggiornamento del report sulle Rsa appena pubblicato dall'Iss. Sono 843 le strutture residenziali che complessivamente hanno partecipato dal 28 dicembre 2020 al 23 gennaio 2022, per un totale di 31.042 posti letto disponibili. L'incidenza settimanale di casi SARS-CoV-2 positivi nelle strutture residenziali, ancora elevata all'inizio del periodo di osservazione (28 dicembre 2020) per via della seconda ondata epidemica, si è ridotta dopo l'inizio della campagna vaccinale, raggiungendo valori prossimi allo 0,01% di nuovi casi per settimana durante maggio e giugno 2021. Nei seguenti mesi del 2021 si osserva un lieve aumento nel numero di casi nelle strutture residenziali, sempre al di sotto dello 0,5% fino a fine novembre 2021, quando diventa evidente l'effetto della nuova ondata epidemica e il picco sale molto rapidamente fino a superare il 6% nelle strutture per anziani non autosufficienti e il 4% nel totale delle strutture residenziali.

L'andamento del numero di strutture residenziali per le quali si è registrato almeno un nuovo caso positivo tra i residenti rapportato al numero totale di strutture residenziali partecipanti alla sorveglianza, segue il profilo dell'incidenza dei contagi, con una riduzione progressiva per tutte le strutture residenziali nel corso del 2021, fino a raggiungere, nella settimana dal 21 al 27 giugno, valori inferiori allo 0,01% sia nelle strutture residenziali per anziani, sia in tutte le strutture residenziali.

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