Due idee di centrodestra a confronto in sole 48 ore. Due mondi contigui e comunicanti, in alcune zone persino sovrapponibili, ma mai così distanti come in questi giorni. Uno si riunisce al Megawatt di Milano, guarda alla società civile e prova a gettare le fondamenta di un movimento pop-lib saldamente ancorato al popolarismo europeo. L'altro si raccoglie a Pontida, un luogo che in questi ultimi venti anni è diventato centrale nella cosmogonia leghista, è fiero della sua classe politica e strizza l'occhio all'ondata populista che sta attraversando l'Europa. Banalizzando, il primo guarda al centro e il secondo a destra.
Stefano Parisi, che da Silvio Berlusconi ha avuto il mandato di «rilanciare l'area moderata alternativa al centrosinistra», teorizza la necessità di andare oltre le logiche di partito, «ricostruire una piattaforma ideale per un'area liberale» e solo dopo pensare alle alleanze. Il corpaccione di Forza Italia - primo fra tutti Giovanni Toti che proprio oggi sarà ospite a Pontida insieme a Matteo Salvini, Roberto Maroni e Luca Zaia - la vede invece diversamente e ritiene prioritaria l'alleanza con la Lega e Fratelli d'Italia. Uno schema su cui concorda Giorgia Meloni: anche lei ha deciso di approfittare di questo fine settimana e per domani ha organizzato una mobilitazione su tutto il territorio nazionale per chiedere ai militanti quali dovrebbero essere le politiche del futuro del centrodestra.
Sullo sfondo, anche se mai pubblicamente, la sfida della cosiddetta rottamazione. Per Parisi (e, forse, anche per Berlusconi) l'attuale classe dirigente azzurra andrebbe infatti superata, non è un caso né che la bolli come «nomenclatura» né che nessuno dei dirigenti di Forza Italia sia stato invitato alla due giorni che si aprirà oggi a Milano. Una scelta, è superfluo dirlo, che non lo ha certo reso popolare tra i big azzurri.
Insomma, tra oggi e domani si potrà avere un'idea un po' più chiara di quel che potrà essere il centrodestra dei prossimi anni e di quale potrà essere la leadership del futuro.
Perché è ovvio che in questo confronto tra due modelli diversi e distanti si combatte anche e soprattutto - e nemmeno troppo sotto traccia - la battaglia per la leadership. Con i riflettori che saranno puntati soprattutto sulla due giorni di Megawatt, vero e proprio battesimo del fuoco di Parisi.
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