Due neonati uccisi da un batterio nel giro di poche ore

Si tratta del "Serratia marcescens", che colpisce spesso i pazienti più piccoli

Due neonati uccisi da un batterio nel giro di poche ore
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Serratia marcescens. È questo il nome del germe killer che ha ucciso due neonati a poche ore di distanza all'ospedale di Bolzano. Il primo il 12 agosto, il secondo la notte del 13: entrambi colpiti dal batterio, una delle prime dieci cause di infezioni ospedaliere. I due bimbi erano nati in una situazione di rischio legata alla grave prematurità rispettivamente di ventitreesima e ventisettesima settimana di gestazione e, a seguito dell'induzione, è stato possibile identificare il germe. Secondo il dirigente dell'Asl Alto Adige Pierpaolo Bertoli, "i piccoli hanno purtroppo poi sviluppato una sepsi che ha avuto conseguenze fatali. La presenza di questo batterio non è un unicum perché è costantemente un rischio per le terapie intensive neonatali, quindi non tanto per il tipo di germe ma per la particolare vulnerabilità di questi piccoli pazienti a causa della loro immaturità del sistema immunitario". D'altronde non mancano i precedenti: nell'agosto del 2018 un bambino morì per un'infezione simile agli Spedali Civili di Brescia mentre altri piccoli pazienti che avevano contratto il batterio avevano reagito positivamente agli antibiotici. Nello stesso anno un altro caso venne registrato a Roma, mentre cinque anni prima perse la vita un neonato a Bergamo. Secondo gli studi, infatti, i neonati colonizzati o infetti rappresentano il più importante serbatoio potenziale di Serratia marcescens, in particolare a livello dell'apparato respiratorio e del tratto gastrointestinale e la trasmissione dell'infezione avviene comunemente attraverso le mani del personale sanitario.

La Procura di Bolzano ha delegato ai carabinieri del Nas gli accertamenti preliminari del caso per verificare il rispetto dei protocolli ospedalieri e la presenza di eventuali carenze igieniche nel reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale San Maurizio. Una volta effettuate le prime indagini, la Procura valuterà se effettuare un'autopsia. Fino a nuovo avviso, nessun altro neonato prematuro sarà ricoverato nel reparto. Il team del reparto di terapia intensiva neonatale e la direzione dell'ospedale, in collaborazione con la Direzione dell'Asl, hanno inoltre adottato ulteriori misure di sicurezza aggiuntive, che vanno dall'identificazione di possibili fonti di infezione al controllo intensificato passando per la disinfezione completa dei locali, fino a misure di isolamento.

"Sostengo tutte le misure necessarie per superare al meglio questa situazione difficile e vorrei ringraziare tutti coloro che si impegnano per il bene dei più piccoli", ha detto l'assessore provinciale alla Salute, Hubert Messner, ex primario del reparto di neonatologia a Bolzano.

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