
Leoni padre ci va giù pesante: insulta il figlio Simone, neo leader dei giovani di Forza Italia, per aver criticato il generale leghista Roberto Vannacci. «Non sei degno di spolverargli nemmeno gli anfibi», scrive. E giù improperi e inviti a vergognarsi, in una lettera al Tempo dell'ex parà della Folgore, che dice di aver conosciuto il generale in Africa nel 93 quando era inviato di guerra. Con largo uso di maiuscole e toni di alta retorica Silvio Leoni descrive Vannacci come un eroe di guerra e di pace, un grande esempio per tutti e rinfaccia a Simone di non aver rispettato i valori tradizionali, Dio, Patria e Famiglia, gli rinfaccia il «testamento spirituale» della nonna Gloriana, lo accusa di «infangare» il cognome che porta e lo paragona, pur senza citarlo, a Gianfranco Fini: «Hai usato lo stesso metodo che usò un alleato, traditore, contro Silvio Berlusconi».
Il vecchio Leoni mette in piazza la faida familiare, con una violenza verbale che lascia stupiti ed è proprio Simone, a questo punto, a spiegare che quell'uomo per lui non è mai stato un padre. Si capisce che è stato in pratica abbandonato e che comunque i due non hanno avuto rapporti in questi decenni. «Pur avendo sofferto molto - spiega il giovane azzurro - ancora oggi non provo rancore per Silvio Leoni, con il quale non ho condiviso nulla dei miei 24 anni di vita. E lo perdono per avermi attaccato senza conoscere davvero me e i miei valori. Sono cresciuto senza di lui, ma con l'amore di una famiglia che mi ha voluto bene e che mi ha insegnato i valori cristiani del rispetto, della dignità e della centralità della persona. Vado avanti a testa alta, con la forza delle mie idee. Sempre da uomo libero».
Il segretario nazionale di Forza Italia Giovani, eletto da pochi giorni, ha debuttato appunto con il discorso in cui si riferiva, senza nominare Vannacci, ad un generale divisivo di cui non condivide le posizioni su disabili, gay e tutte le minoranze.
Intanto dentro Fi si tace, ma è grande il malumore verso Silvio Leoni per il suo attacco al figlio, mentre il leader leghista Matteo Salvini interviene per dire: «Sottoscrivo parola per parola quello che ha detto il papà, che invita il figliolo alla buona educazione e al rispetto del prossimo. Non mi sostituisco al papà».
Peccato che papà Silvio Leoni non lo sia mai stato, a sentire il giovane Simone, e stupisce quindi che oggi voglia dar lezioni e insegnare la buona educazione.
Silvio accusa Simone di aver sfruttato politicamente la notorietà di Vannacci per attirare l'attenzione su di lui, in occasione della sua elezione, ma l'accusa potrebbe essere capovolta perché un ruolo il giovane azzurro ce l'ha, mentre lui neppure un posticino in famiglia, a quanto pare.