E il 15 giugno partono i centri estivi

Stanziati 185 milioni di euro. Le Regioni sceglieranno il calendario

E il 15 giugno partono i centri estivi

Dopo che l'Italia si classifica come unico Paese in Europa che sceglie di non riaprire le scuole, ci prova con la versione estiva, i cosiddetti summer school. Esperimento che sulla carta dovrebbe sfruttare gli spazi aperti e dare così la possibilità almeno ai figli dei genitori che lavoreranno di avere una sistemazione. I centri estivi «potranno aprire il 15 giugno, ha detto il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, anche se in realtà il Dpcm prevede la possibilità da parte delle Regioni di anticipare o posticipare, a seconda dello stato epidemiologico del territorio regionale. «Questa apertura potrà essere fatta eventualmente anche con ulteriori specificazioni di regole e protocolli a livello regionale». Intanto il governo ha stanziato 185 milioni di euro per i centri estivi. Ad annunciarlo è sempre il ministro Bonetti. Finanziamento che a molti fa storcere il naso, un fondo, osservano i più critici, che poteva essere utilizzato per mettere in sicurezza le scuole per l'appuntamento che davvero tutti aspettano: settembre. «Avevo promesso che non ci saremmo scordati dei centri estivi, ma che li avremmo riorganizzati in sicurezza. Infatti abbiamo dato le indicazioni e stanziato 185 milioni di euro, l'investimento più alto in questo settore nella storia della Repubblica». La ministra è intervenuta anche sulle scuole paritarie, annunciando il finanziamento di 120 milioni. «Speravamo in qualcosa di più, ma sono certa che la sensibilità parlamentare potrà intervenire con ulteriori risorse». Intanto alla ministra è arrivata una richiesta dai gestori dei parchi giochi e delle ludoteche, 2500 in Italia, la metà delle quali a rischio chiusura. In molti hanno chiesto di potersi riconvertire in centri estivi. SU questo tema è intervenuto anche il sindaco di Milano, «Noi intendiamo aprire la Summer School dal 15 giugno, quindi da quando chiudono le scuole», ha detto il sindaco Giuseppe Sala. «Stiamo analizzando molte questioni. Per esempio, il tema della sanificazione è tutt'altro che irrilevante. La scienza ci dice che la carica virale oggi è abbastanza bassa e che quindi si è ridotta la possibilità di trasmissione. Ma sull'apparentemente banale tema della sanificazione ci si divide: è necessario, non è necessario e come e quanto farlo. A questo si aggiunge il tema delle protezioni personali», ha ricordato il sindaco, che ha però affermato di ritenere che «se si useranno gli spazi aperti e si metteranno insieme il Comune, gli oratori e le associazioni, riusciremo a ospitare non tutti i bambini milanesi, ma quelli i cui genitori sono al lavoro».

E molto sensibile sul tema riaperture è anche il governatore Veneto, Luca Zaia: «In settimana

conto di emettere l'ordinanza sull'apertura dei centri estivi: vorrei riuscire ad anticiparne l'apertura fin dalla prossima settimana, anche se non sarà semplice. E, comunque le linee guida sono già pronte da due settimane».

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