Leggi il settimanale

E dopo lo scontro Schlein-Conte i grillini vanno nel panico

Gli ultimi rilanci di Conte hanno fatto scattare l'allarme nel corpaccione stellato

E dopo lo scontro Schlein-Conte i grillini vanno nel panico
00:00 00:00

Conte, quo vadis? Dove va l'avvocato di Volturara Appula? A chiederselo sono i vertici del Pd, certo. Ma la domanda agita anche le truppe del M5s. Mentre Elly Schlein si lamenta, con i suoi, di non riuscire più a parlare al telefono con l'ex premier dopo la disfida su Atreju, i parlamentari post-grillini temono le mosse del loro leader. Il terrore è che a furia di tirare la corda con il Pd questa prima o poi si spezzi, con il risultato dello strappo tra i gialli pentastellati e i rossi dem. Con il risultato di potenziali seggi dimezzati alle prossime politiche. Al netto del protagonismo di Conte, il campo largo serve per preservare più poltrone possibili, è il ragionamento che serpeggia tra deputati e senatori Cinque Stelle. E quindi, si sfoga un deputato del Movimento alla buvette di Montecitorio, "non c'è speranza per noi al di fuori del centrosinistra, dobbiamo stare nell'alleanza pure se il candidato premier fosse Renzi". Altro che la strategia dell'avvocato, che va ripetendo che lui non sarà mai junior partner del Pd e non ha rinunciato all'ambizione di correre alle primarie dei progressisti, con l'obiettivo di provare a tornare a Palazzo Chigi. Sono i "grillini per Schlein". Per necessità di sopravvivenza, più che per convinzione politica.

Gli ultimi rilanci di Conte hanno fatto scattare l'allarme nel corpaccione stellato. Atreju ha gettato nel panico deputati e senatori del M5s, preoccupati di assicurarsi un biglietto di ritorno per il Parlamento. Di fatto, è la critica interna, il leader ha giocato di sponda con Giorgia Meloni, raccogliendo l'assist per il triello con la premier e la segretaria del Pd, poi rifiutato da quest'ultima. Da lì l'irritazione del Nazareno e il fastidio dei vertici contiani per quella frase di Schlein "se deve venire Conte allora Meloni porti Salvini", vissuta come uno sgarbo dall'ex presidente del Consiglio. Ad allargare le distanze tra i leader di dem e Cinque Stelle, anche il discorso pronunciato dalla segretaria al ritrovo del correntone di Montepulciano, dove Schlein ha rivendicato di essere il capo del partito più votato della coalizione, dunque è in pole per la corsa a candidata premier.

Ma la novità è l'insofferenza nei confronti di Conte, per il momento sottotraccia, all'interno dei gruppi parlamentari del M5s. Il tutto si collega alle preoccupazioni per il futuro, legate alla prossima legge elettorale. Nonostante il proporzionale e l'ipotesi di uno sbarramento al 3%, la convinzione è che la sopravvivenza politica del Movimento passi dall'alleanza con il Pd. Sullo sfondo la corsa per il rinnovo degli organi interni ai Cinque Stelle.

Fuori Chiara Appendino e il capogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi, Conte deve nominare almeno due nuovi vicepresidenti. Ma potrebbe saltare anche Michele Gubitosa. In pole Francesco Silvestri, Vittoria Baldino, Barbara Floridia.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica