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Dopo le trattative segrete giallorossi ko sulla giustizia

Bilancio, le trame sostituiscono l'assalto alla diligenza. E in Aula passa un testo di Fdi con i voti dei renziani

Dopo le trattative segrete giallorossi ko sulla giustizia

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È il giorno della spaccatura della maggioranza nell'aula della Camera. Il casus belli è rappresentato da due ordini del giorno in materia di giustizia di Fratelli d'Italia al Dl Proroghe. Centrodestra e Italia viva si schierano a favore, contrari M5s, Pd e Leu. Il centrodestra prevale e scatta l'esultanza. «Vogliamo trasparenza e chiarezza sulle intercettazioni: quante sono, quanto costano, chi le effettua? I Tribunali e le Procure trasmettano subito i dati affinché la Corte dei Conti possa vigilare» dichiara Carolina Varchi deputato di Fratelli d'Italia, prima firmataria dell'ordine del giorno. Un viatico non incoraggiante per la manovra che si appresta ad approdare in Senato.

Sotto traccia si spiega che l'approccio dei partiti alla grande partita degli emendamenti alla legge di Bilancio sarà diverso rispetto al passato. Dall'assalto alla diligenza alle trattative segrete, insomma, dagli appetiti feroci ai languori manifesti ma non troppo, dalle trappole disseminate nelle pieghe degli emendamenti alla concertazione felpata. Nell'ultima bozza si è passati da 185 articoli a 219, 34 in più, ed entro le prossime 48 ore il provvedimento arriverà in Senato, dove inizierà l'esame. Per le modifiche ci saranno almeno 500 milioni a disposizione.

La manovra ha accumulato ritardo lungo il cammino e ora si lavora per limare alcuni passaggi divisivi, pratica inevitabile in un governo in cui convivono sensibilità così distanti. Il reddito di cittadinanza, ad esempio, continua a far discutere. Per i Cinquestelle non è facile vedere ridimensionata la propria legge bandiera. Fa sentire la propria voce anche la Lega che con Matteo Salvini presenta un pacchetto di richieste nel solco di alcune battaglie storiche: l'estensione della flat tax per i lavoratori autonomi, la rottamazione delle cartelle esattoriali, un'attenzione particolare alle famiglie alle prese con situazioni di fragilità e lo sviluppo dell'energia pulita, non escludendo l'apertura al nucleare sicuro di ultima generazione. Per Salvini la sessione di bilancio sarà un banco di prova per l'unità del centrodestra, che «deve essere unito e allargato ad altri». E sempre nel centrodestra Forza Italia con Mariastella Gelmini saluta la proroga di «Opzione donna». «Anche nel 2022 avremo i requisiti attuali per andare in pensione: 58 anni per le dipendenti e 59 per le lavoratrici autonome. Un ottimo risultato». Nelle file parlamentari, però, iniziano a circolare malumori per lo scarso preavviso con cui la manovra verrà consegnata alle Camere. «La legge prevede che la manovra sia trasmessa entro il 20 ottobre» attacca Giorgia Meloni. «Siamo al 10 novembre e oggi veniamo a sapere che il testo è cambiato. Piccolo particolare: il Parlamento non ha ancora ricevuto nulla. Pretendiamo rispetto e chiediamo ai presidenti di Camera e Senato di intervenire». Una protesta sposata anche da Luigi Marattin di Italia viva. «La Camera non toccherà palla, è un'anomalia».

Sul nuovo clima e sulle modalità con cui i partiti cercheranno di inserire le loro modifiche parlamentari, Dario Damiani, capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio, fa notare che «le regole di ingaggio continueranno a essere quelle sperimentate finora. Sui decreti sostegni e ristori abbiamo fatto un primo test, i temi divisivi sono stati messi da parte per perseguire obiettivi e interessi di unità nazionale. Insomma abbiamo già superato alcuni importanti banchi di prova.

Continueremo lungo quella via».

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