 
L'antisemitismo minaccia tutti, non solo gli ebrei. "È una minaccia esistenziale per la democrazia". Questo ha scandito il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun e questo è il messaggio partito ieri da piazza Santi Apostoli, dove alcune migliaia di persone hanno manifestato "a testa alta con gli ebrei, per la nostra libertà", in un evento promosso dall'associazione SetteOttobre, con tante adesioni e una vistosa assenza: quella della sinistra, che - salvo eccezioni a titolo personale - ha mostrato plasticamente il suo voltafaccia. E lo ha fatto in un momento difficile, al culmine di un'escalation di atti ostili contro gli ebrei, in Italia e in Europa, col pretesto dell'antisionismo.
Sul palco di Roma anche il rabbino capo Riccardo Di Segni, che ha ricordato come l'accusa "infamante" di genocidio sia antica, ma adesso appaia "servita su un piatto d'oro", come incontestabile, esattamente come le falsità storiche fatte circolare impunemente, insieme ai discorsi d'odio. "La maschera è caduta, ora si dice che Hitler non ha finito il lavoro". "Noi non abbiamo paura - ha detto la presidente dell'Ucei Noemi Di Segni - non chiediamo di essere tutelati ma ascoltati. Shemà Israel, ascoltate il nostro grido di allerta per i presìdi di democrazia dell'Italia e dell'Europa".
Un evento provvidenziale, quello di Roma, per rivendicare con forza il diritto di essere amici di Israele, ed ebrei, senza per questo essere minacciati. "Sono ebreo, italiano e orgogliosamente sionista" ha gridato il presidente della Comunità di Milano, Walker Meghnagi.
Una manifestazione di orgolgio e amore per la propria identità, ma anche un grido di allarme per una mobilitazione globale anti-Israele che ha creato il clima minaccioso che si è mostrato pochi giorni fa con la cacciata dell'ex deputato pd Emanuele Fiano dall'università di Venezia, e ancora ieri con le scritte contro il giornalista David Parenzo alla Sapienza di Roma.
Situazione inquietante, che chiama in causa anche una sinistra che è rimasta in silenzio, o peggio ha soffiato sul fuoco delle divisioni. "Non possiamo più tollerare leader politici che cavalcano questa cosa e allora ringrazio i partiti che invece hanno fatto una scelta politica chiara" ha detto Stefano Parisi di SetteOttobre. E all'evento hanno aderito Fdi, Fi, Lega, Italia Viva, Partito liberaldemocratico. Per Fdi, sono intervenuti il capogruppo Lucio Malan e Giovanni Donzelli, ed era presente l'ex ministro Giulio Terzi di Sant'Agata. Per gli azzurri il capogrupppo Maurizio Gasparri e Andrea Orsini, per la Lega Simonetta Matone, per i renziani Maria Elena Boschi, per Azione Elena Bonetti. A rappresentare non il Pd, che non ha aderito, ma il Parlamento europeo, la vicepresidente Pina Picierno, leader della minoranza interna ai dem: "Mi è dispiaciuto non vedere tra quei simboli quello del mio partito - ha detto - mi è dispiaciuto perché sono figlia di una storia che si è nutrita dei racconti di Elie Wiesel, Giorgio Napolitano e Liliana Segre". E il presidente della Fiap Luca Aniasi ha inviato un messaggio che suona come una lezione per tanti a sinistra: "Accostare la parola Resistenza alla barbarie terrorista di Hamas è un'offesa alla storia, alla verità e alla memoria di chi ha combattuto per la libertà".
Ieri sera,
intanto, i pro Pal sono tornati a manifestare a Torino, e hanno cercato di entrare con la forza alla stazione di Porta Susa con un lancio di bottiglie e sassi, al quale gli agenti hanno risposto con una carica di alleggerimento.