Coronavirus

"Grave", "Un'arma meschina". I buonisti insultano Musumeci

Da padre Zanotelli alle Sardine: l'esercito dell'accoglienza attacca il governatore che vuole fermare l'invasione

"Grave", "Un'arma meschina". I buonisti insultano Musumeci

Come il finale di un film dall'esito scontato, ecco arrivare in serie le reazioni dell'armata dei buonisti, pronti a scagliarsi contro il presidente della regione Nello Musumeci e l'ordinanza da lui firmata per decretare la chiusura degli hotspot siciliani ed il trasferimento altrove dei clandestini in essi accolti.

A tirare la volata al gruppo ci pensano le sardine, alla disperata ricerca di un po' della visibilità perduta dopo l'emergenza Coronavirus."Il presidente della regione #Siciliana #Musumeci ha solleticato la pancia dei siciliani attraverso i suoi post con cui ha esposto i #migranti al pubblico ludibrio, tacciandoli di essere la causa principale dell'incremento del numero dei contagi di #COVID19 nell'Isola", spiegano i pesciolini agitati sul profilo Twitter."Una meschina arma di distrazione di massa per nascondere l'inefficienza politica del suo #Governo Una subdola strategia".

Ad unirsi al coro spunta fuori anche padre Zanotelli, sempre in prima linea quando si parla di accoglienza e si mette in dubbio la politica dei porti aperti:"Non so se un Presidente di Regione può prendere una decisione del genere, in caso è il Governo centrale che può prendere una decisione del genere, non certamente il presidente della Sicilia", pontifica il missionario pro migranti, come riportato da AdnKronos. "È grave se siamo arrivati al punto in cui chiudono un po' tutti gli hotspot, praticamente si butta fuori la gente e non si vuole accogliere nessuno. Per me è di una gravità estrema questo: vuol dire il rifiuto dell'accoglienza". La sola prospettiva della messa in discussione dell'accoglienza indiscriminata toglie il sonno al religioso. "Qui siamo davanti a persone che arrivano da situazioni di guerra, di torture, di violenza, che per legge internazionale, che l'Italia ha sottoscritto, devono essere accolti non come migranti, ma come rifugiati. Chiudere i porti o buttare la gente fuori dagli hotspot è un'azione molto grave", aggiunge ancora.
"Penso che nessun governatore fino ad ora abbia mai fatto una cosa del genere, è grave. Bisognerà davvero vedere se lo può fare, penso che il Governo dovrà pur reagire. Io sono sconcertato. È gravissimo aver fatto una cosa del genere, fa passare noi italiani come razzisti che non ne vogliono assolutamente sapere di situazioni disperate", conclude Zanotelli.

Anche il filosofo Massimo Cacciari espone la propria teoria in merito alla vicenda. "Credo che questi Presidenti di Regione siano in una sorta di delirio di onnipotenza, non credo che sia nei loro poteri decidere se chiudere o meno le frontiere delle Regioni, se chiudere o meno dei centri di accoglienza che, mi pare, siano gestiti dal Ministero dell'Interno o comunque dallo Stato. Se vi sono dei centri di accoglienza che sono della Regione", spiega l'ex primo cittadino di Venezia a AdnKronos, "il Presidente della Regione potrà anche decidere qualcosa. Certamente poi sarà compito di altri decidere dove collocare queste persone, ma non credo che i centri di accoglienza delle regione siciliana siano responsabilità della regione. Può darsi che ci siano dei centri che sono regionali, ma ne dubito. Credo che i centri di accoglienza, come quello a Lampedusa, siano gestiti da un'autorità nazionale".

Un affondo ai danni del governatore siciliano arriva anche dal responsabile Nazionale Sicurezza del Partito Democratico. "Ordinanza confusionaria, tecnicamente fragile, contraddittoria, ineseguibile, illegittima e palesemente in contrasto con diverse norme di rango superiore. Insomma, un fallimento. Il prodotto perfetto dell’esperienza Musumeci", attacca Carmelo Miceli, come riportato da LaPresse. "E quando domani i centri di accoglienza rimarranno aperti, pretenderò le dimissioni di chi come Musumeci pensa che basta avere un ruolo istituzionale per dare sfogo ai propri rigurgiti di intolleranza xenofoba, in spregio alla gerarchia delle fonti e ai principi costituzionali che, fortunatamente, fanno ancora dell’Italia un Paese che tutela e difende la vita, senza distinzione di razza, cultura e religione", conclude, allineandosi alla perfezione alle esternazioni buoniste più in voga in queste ultime ore.

"Il presidente della Regione Sicilia scarica sui migranti, sulle vittime e le persone più fragili, responsabilità non loro sulla mancanza di controlli efficaci e sulla disorganizzazione nell'isola", commenta invece sul Tg3 il portavoce nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Si unisce alle rimostranze anche Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all'Assemblea regionale siciliana:"Il tema migranti deve essere affrontato con efficacia e urgenza da tutte le istituzioni, non con spot elettorali come la farlocca ordinanza Musumeci. Stato e Regione devono collaborare per tutelare diritti, sicurezza e salute di tutti, rispondendo alle giuste preoccupazioni dei cittadini e dei sindaci".

Neppure il segretario della Cgil ha risparmiato il governatore della Sicilia. Invitato a commentare la vicenda nel corso del Meeting di Rimini, Maurizio Landini ha dichiarato:"È il momento della responsabilità, non quello di gesti per andare un giorno sui giornali. Quando le situazioni sono complesse bisogna avere la dimensione della complessità ed essere in grado di 'governare i processi di questa natura". Quello di Musumeci sarebbe dunque "un modo di fare propaganda politica", ha aggiunto Landini, come riportato da AdnKronos. Da qui la richiesta all'esecutivo di intervenire "in questa direzione, perché non è possibile che ogni regione pensi di pote fare quello che vuole".

Puntuale anche la condanna dell'Ong Mediterranea Saving Humans, che sulla propria pagina Twitter ha tuonato: "L'ordinanza del Presidente della Regione Sicilia è solo una delle tante reazioni degli amministratori locali che fanno a gara a chi è più efficiente nel rifiutare accoglienza a donne, uomini e bambini colpevoli di essere scappati dall'inferno e sopravvissuti al mare". "La propaganda populista soffia sul fuoco di una cattiva gestione dei centri di accoglienza (si pensi alla drammatica situazione dell'hotspot di Lampedusa).

Le nostre istituzioni hanno il dovere garantire la salute e la sicurezza di chi arriva nel nostro paese", ha proseguito poi l'organizzazione non governativa, "Fomentare l'odio contro i più deboli, contro chi cerca salvezza e una vita migliore, è semplicemente disumano".

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