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Ecco il nuovo nucleare. "Referendum superato"

Pichetto: "Il quadro è molto cambiato. Focus sui reattori piccoli e di quarta generazione"

Ecco il nuovo nucleare. "Referendum superato"

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L'Italia inizia a fare sul serio per tornare a produrre energia con le centrali nucleari, non più solo dichiarazioni e auspici ma una vera e propria road map che dovrà essere elaborata entro sette mesi. È quanto emerge al termine della prima riunione della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile che si è tenuta ieri al ministero dell'Ambiente. Dopo aver redatto il documento con la road map, verranno elaborate Linee Guida con azioni, risorse, investimenti e tempi, dividendo la piattaforma in sette gruppi tematici. Come spiega il ministro Gilberto Pichetto Fratin (in foto) «non si tratta evidentemente di proporre il ricorso in Italia alle centrali nucleari di grande taglia della terza generazione, ma di valutare le nuove tecnologie sicure del nucleare innovativo quali gli Small Modular Reactor (Smr) e i reattori nucleari di quarta generazione (Amr)» con un orizzonte al 2030 e al 2050.

In particolare «in relazione alla tecnologia della fusione occorrerà valutare nel lungo termine il supporto che la stessa sarà in grado di dare alle rinnovabili per il raggiungimento dei target previsti nell'aggiornamento al Pniec. I risultati del lavoro della Piattaforma saranno la base per valutare l'elaborazione e l'adozione da parte dell'Italia di una Strategia nazionale per il nucleare sostenibile».

Anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini sottolinea la necessità di puntare sul nucleare: «L'Italia non può perdere tempo: dev'essere chiaro l'obiettivo di tornare a produrre energia pulita e sicura tramite il nucleare, a partire dai prossimi anni».

A far discutere sono state però le parole pronunciate da Pichetto Fratin in un'intervista. Dove, riferendosi ai referendum sul nucleare, il ministro ha affermato: «L'opinione prevalente degli studiosi è che nei referendum fu chiesto agli italiani di esprimersi sul nucleare di prima e seconda generazione, quello di Chernobyl per intendersi. Ora le cose sono molto cambiate». Parole che, insieme all'istituzione della Piattaforma sul nucleare, hanno suscitato la reazione delle opposizioni a partire dai parlamentari del Movimento Cinque Stelle che in una nota hanno accusato l'esecutivo di «fare propaganda sulla pelle e sulle tasche degli italiani».

I Verdi con Angelo Bonelli sono invece arrivati a paventare un nuovo referendum: «Se il governo intende proseguire su questa strada, per noi di Europa Verde e Alleanza Verdi e Sinistra la risposta sarà chiara: ci sarà un nuovo referendum». Immancabili anche i malumori degli ambientalisti ideologici che hanno organizzato una protesta davanti al ministero dell'Ambiente al grido di «il nucleare non ci salverà. Stacchiamo la spina a questo sistema! Ecoresistenze». Eppure, checché ne dicano i detrattori, l'energia nucleare serve all'Italia per vari motivi: anzitutto se la priorità, come sostiene ogni giorno l'Unione europea, è ridurre le emissioni di CO2, il nucleare non genera emissioni. Inoltre, l'affermazione secondo cui le sole rinnovabili sarebbero sufficienti a garantire il fabbisogno energetico italiano non corrisponde al vero anche perché, essendo fonti energetiche naturali, non possono garantire la necessaria stabilità. Alla luce della crescente richiesta di elettricità determinata dalla transizione ecologica sono infatti necessarie fonti energetiche stabili, senza contare che già oggi l'Italia importa energia elettrica prodotta con il nucleare in Francia.

Tutte ragioni per cui avviare una road map per il nucleare di nuova generazione in Italia è una notizia da accogliere positivamente e contro un certo ambientalismo del no a tutto.

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